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sabato 22 marzo 2014

Cavo tuto

Cavo tuto. Ossia "tolgo via tutto" (tradotto dal veneto all'italiano), ossia "disdico immantinente ogni copertura assicurativa con voi precedentemente sottoscritta" (tradotto dall'italiano all'assicurese).  
E' la Minaccia delle Minacce. Quando il Cliente crede di averti in pugno, e si aspetta che tu ti butti in ginocchio implorando "la prego non mi lasci", cosa che io non ho mai fatto nè farò mai, nè con i clienti nè con i fidanzati, è degradante, è una questione di orgoglio. Soprattutto quando a dirmi così è uno che ha con me solo la macchina e a ogni scadenza mi fa perdere ore e ore di estenuanti spiegazioni, e se glielo fai notare ("levi TUTTO cosa? Hai una Polizza sola, UNA sola") lui ribadisce "sì, ma con dentro il Furto e i Cristalli, e cavo tuto ma proprio tuto" (neanche fosse possibile mantenere i Cristalli da soli). Oppure chi tenta il sinistro-bidone, e si inalbera se non glielo paghi "dopo vent'anni che sono con voi" (una convinzione comune ultimamente è che ogni vent'anni un sinistro-bidone sia automaticamente concedibile, quasi un diritto acquisito, è più facile dimostrare l'esistenza degli alieni che far capire che non è esattamente così che stanno le cose). Una roba allucinante, soprattutto se arriva da amici e/o parenti. Per fortuna che quella volta non ho voluto il doppio mandato di assicuratore e promotore finanziario, credo che ora come ora impazzirei, finisce che se hanno pochi soldi è colpa tua.
Poichè io mi sento ancora un assicuratore "puro" e convinto, è doveroso da parte mia dare qualche dritta, fare qualche piccola precisazione che non sempre salta agli occhi, soprattutto in tempi di abbondanza di telespettatori da cane magro. 
Cari assicurati, così facendo voi fate esattamente il gioco delle Compagnie. Quelle che odiate tanto. Perchè diventate dei Signori Nessuno, e a loro non gliene fregherà un tubo di voi. Levate pure via tutte le vostre coperture, poche o tante che siano, e andate da un'altra parte. Sempre che davvero ci finiate, da "un'altra parte", visto che ormai i Gruppi assicurativi si contano sulle dita di una mano. E per chi vuole qualcosina di più della RCA nuda e cruda, direi che sono (siamo) rimasti in tre. Che poi è il motivo per cui io sono restia a cambiare mandato, anche se ultimamente soffro spesso di attacchi di nervosismo: credo che, sotto sotto, non cambierebbe niente. A meno che io non prenda il mandato da qualche mini-Compagnia sconosciuta, di quelle che lavorano solo in tre regioni, solo per le autovetture e le casettine da tre camere in giù. Ma se poi mi capita - caso reale - il mio più grosso Cliente azienda metalmeccanica che esporta in tutto il mondo e mi chiede "guarda dovresti sostituirmi la Polizza RC Prodotti aumentandomi il massimale da 5 milioni a 7 milioni e mezzo, mi raccomando parificato per i danni indiretti, e mi serve per dopodomani", temo che con la compagnucola Assibaubau sarebbe un po' difficile, magari neanche sanno cos'è una RC Prodotti. Ci vuole il grosso Gruppo, di esperienza, come quello per cui lavoro io, che in effetti mi ha risolto il problema in tempi accettabili. E all'interno del grosso-Gruppo-di-esperienza i problemi sono sempre gli stessi: tu Agente sei un numero, tu Cliente sei un numero. Vai bene finchè comoda a loro.
Tu levi tutto (cosa poi? la macchinetta? il motorino?), e arriverà qualcun altro che viene via "cavando tuto" da uno degli altri due Gruppi, e prenderà il tuo posto. Col risultato che, quando c'è bisogno del "trattamento speciale per il cliente speciale" (sul prezzo, o sul sinistro, o entrambi) io non potrò dire che sei "speciale", nostro affezionato Cliente da generazioni, di cui conosciamo vita-morte-e-miracoli e a cui non possiamo dire di no. Dovrò dire che non so niente di te, perchè ogni anno fai il giro per trovare chi ti fa spendere meno e - fatalità - quest'anno per puro caso hai speso meno da noi. E hai solo la RCA, per carità non sia mai che cerchiamo di fregarti con qualche altra copertura. 
Gregge di pecoroni. 
Mandria di buoi. 
Ero veramente giovane, quando l'ho sentito dire per la prima volta, dal Direttore Commerciale della Compagnia per cui lavoravo allora, e facevo l'impiegata di Agenzia, mica l'Agente, ma il mio Agente mi portava a tutte le riunioni coi piani alti perchè voleva farmi svegliare in fretta, e probabilmente aveva già capito dove sarei andata a parare nella vita. Ricordo che mi ero scandalizzata un sacco, a sentire questo vecchio ciccione abbronzatissimo in pieno Gennaio parlare dei Clienti dell'intera Compagnia (milioni di persone a livello nazionale) come del loro "parco buoi". Orribile, per me che vivevo il rapporto col Cliente come un rapporto speciale, filiale, di confidenza, di amicizia in molti casi. Le tariffe RCA erano ministeriali, come in teoria dovrebbero essere, visto che la RCA è una cosa prevista per Legge. Per tutti, senza eccezioni, senza confusione. Anzi, così avremmo tutti meno problemi, noi e gli Assicurati, e senza l'affanno di dover per forza trovare il prezzo più basso tra duecento offerte, tutte diverse fra loro e conseguentemente difficilmente confrontabili, forse penseremmo molto più serenamente alle altre coperture fondamentali anche se non obbligatorie. 
Sono passati vent'anni, forse qualcosina di più, e sono impantanata con un parco buoi infinito. Clienti che credono di avere un potere sulle Compagnie solo perchè possono cambiare assicuratore per la Polizza Auto senza avvisare, senza pensare che quella è solo maleducazione, più che altro nei miei confronti, non in quelli della Compagnia. Per uno che se ne va uno ne arriva, e non cambia niente. Impiegati di Banca costretti a "fare numeri" senza nemmeno sapere cos'è la rinuncia alla rivalsa. Comparatori di tariffe che sono in realtà broker camuffati, senza gli infiniti controlli a cui sono sottoposti i broker normali. Un gregge che bela "cavo tuto" pensando di avere chissà quali coltelli in mano, e finisce che si graffia da solo. 
Leggevo in questi giorni su una delle nostre riviste specializzate che in Inghilterra stanno via via sparendo dai cosiddetti "comparatori" tutte le Compagnie principali. Parliamo dell'Inghilterra, Paese dove le assicurazioni sono nate (e questa genesi è una storia davvero interessante, prima o poi la racconto; basicamente vedeva un gruppetto di assicuratori piromani che andava quatto quatto in notturna ad incendiare le case altrui per poi far notare quanto fosse fondamentale assicurarsi contro gli incendi... tra l'altro le famose targhe da esterni delle primissime Compagnie, quei meravigliosi reperti metallici smaltati - spesso corrosi dal tempo - di cui io sono un'appassionata cacciatrice, all'inizio servivano esattamente a quello: a segnalare quali case erano assicurate, e quindi ad evitare di danneggiarle, un pochino come il sangue degli ebrei sulla porta mentre passava l'angelo sterminatore della decima piaga d'Egitto). Paese tra i più "avanti" in Europa in campo assicurativo. Paese con il più alto tasso di "volatilità del mercato RCA", perchè così si chiama il Sogno Proibito dei nostri legislatori quando invocano una maggior concorrenza: persone che ad ogni santa scadenza esaminino di sana pianta la loro posizione assicurativa (un motorino con la RCA di base?), scelgano l'offerta più giusta per loro e "cavino tuto". 
Ebbene, le maggiori Compagnie inglesi si sono rese conto che il comparatore, che da noi sta prendendo piede massicciamente solo da qualche anno mentre lì lo usano da decenni, in realtà non serve a niente. Perchè "l'offerta più giusta" in realtà per l'utilizzatore del comparatore è solo ed esclusivamente "l'offerta più bassa", e la cosa finisce lì, generando quella mandria in movimento che gli inglesi definiscono "Clienti infedeli", cioè esattamente coloro che alle Compagnie NON interessano. E attenzione che non parliamo del cosiddetto "Cliente fidelizzato", ormai chimera per qualunque venditore, dalle assicurazioni alle automobili, estintosi fin dai primi anni Novanta: basterebbe semplicemente che fosse "fedele". Le Compagnie inglesi hanno capito perfettamente che è inutile investire tempo e soldi per attirare gente che PER PRINCIPIO l'anno dopo se ne andrà - perchè l'erba del vicino è sempre più verde, perchè a rimanere con l'assicuratore dell'anno prima si sente in qualche modo bidonata (come mai non è dato a sapersi), perchè tutto sommato si diverte a giochicchiare con il computer per sentirsi furba - e soprattutto che mai e poi mai ascolterà un consiglio per una copertura in più. 
E parlo di "tempo&soldi" perchè lo sappiamo, vero, che a parte il preventivatore ufficiale dell'IVASS la stragrande maggioranza degli altri sono Intermediari veri e propri, pagati dalle Compagnie a volte con provvigioni esorbitanti pur di apparire tra le prime posizioni; ovviamente, come in tutte le cose, ci sono i buoni e i meno buoni: io spezzo una lancia, ad esempio, in favore di 6Sicuro, che ho provato personalmente e anche carognamente sotto più nomi fasulli, e ho sempre trovato ineccepibile. Non parla solo di assicurazioni, ma spazia in più argomenti utili (multe, carburanti, carenze del PRA eccetera), e comunque sugli argomenti assicurativi è imparziale e preparato, e nel "percorso" per costruire il proprio premio annuo cerca di far riflettere in modo serio. Di quelli meno seri è meglio non parlare, si torna al concetto base.  
La mia Mandante adesso ha cambiato idea, non le interessano più i premi (è evidente, sono in picchiata) ma i pezzi: ci scanneremo tra Agenti per un'auto storica o per un motore marino. Peccato che le mie provvigioni siano sui premi, non sui pezzi. Peccato che più pezzi ci sono più impiegati ci vogliono per la parte amministrativa e gestionale del lavoro, ma casualmente sono i premi che pagano gli stipendi, non i pezzi. A quando la grande verità: Clienti che scelgono gli Agenti per le loro competenze e la loro serietà, e Agenti che possono davvero essere indipendenti dalle Compagnie, grazie al legame indissolubile con i Clienti?
Mi arrovello con questa cosa del "cavo tuto" dall'altra sera, quando io e i miei condòmini ci siamo riuniti nel nostro grazioso vano scale per deliberare su alcune questioni. Siamo tutti tendenzialmente bravi ed affiatati, per quanto variamente composti in quanto a provenienze, quindi cerchiamo di sbrigarcela fra di noi in corso d'anno senza dover necessariamente attendere la Noiosa Assemblea Autunnale. 
Nella fattispecie si trattava di decidere se installare un portaombrelli condominiale da venti posti in acciaio, stile molto minimal che ben si adatta all'immobile, perchè diciamolo francamente: i portaombrelli singoli, uno sì e uno no, tutti differenti fra loro fuori dalle porte, oppure addirittura l'ombrello lasciato lì a sgocciolare nel corridoio, fanno abbastanza schifo. Costo di tutta l'operazione: 20 (venti) Euro a famiglia. 
E qui si sono scatenate le reazioni più inimmaginabili, per la gioia mia e di mio marito che ormai aggiorniamo quasi quotidianamente il nostro file da sociologi-non-più-dilettanti, e che abbiamo infatti chiacchierato tutta la notte con innumerevoli spunti di riflessione. Perchè, alla fine, i condòmini hanno detto di no, e ci sta, visto che il condominio funzionerebbe come una piccola democrazia, vera però, senza i vari Berlusconi, Monti, Renzi, Bersani eccetera, e quindi se la maggioranza vuole una cosa la si fa, se non la vuole non la si fa. Non serve neanche che mi spieghi PERCHE' non la vuoi, sono cavoli tuoi: voti, ti esprimi, e la cosa finisce lì (non è che arriva qualcuno che nessuno ha votato e decide lui cosa fare a casa tua). I nostri condòmini, però, non si limitano a dire NO; vogliono spiegarti il perchè del loro no, e qui si apre un mondo tutto da esplorare che mi ricorda sinistramente le reazioni dei Clienti-tipo di un'Agenzia di assicurazioni. Per comodità di comprensione dividerei le motivazioni del NO in tre sottogruppi:
- "Non ho soldi": come mi sento in ufficio davanti a questa obiezione! Gaudio e tripudio, me la becco anche alle nove di sera. Chi lo dice è la giovane mamma (età 30) che tiene a precisare che ha un sacco di spese per i bimbi, ed in effetti no, venti Euro è impossibile tirarli fuori, non ci sono. Ovviamente, tolti quelli delle sigarette, della palestra bisettimanale, della casetta in legno nuova di zecca in giardino.  
- "Non mi fare i conti in tasca"; questa è la giovanissima, non mamma, e me l'ha detto pure incazzata quando ha capito che io con nonchalance stavo smontando pezzo per pezzo l'obiezione n. 01. Lei li ha i venti Euro, ma è felicissima di usarli per le sigarette, la palestra e la casetta, e te lo dice pure. Il che va benissimo, per carità, anzi, quasi quasi preferisco la sua franchezza un po' spocchiosa alla mamma che si arrampica sui vetri. Ma non va bene lo stesso, perchè è lo specchio di queste nuovissime generazioni (età 20-25) che non vedono oltre il loro naso. Mi sono sentita in ufficio anche con lei. Io-io-io, tutto io. Forse li hanno abituati i genitori, chi lo sa. Il fatto è che se vivi in un condominio sarebbe bene partecipare al decoro dello stesso, per me non ha senso avere in casa una televisione spaziale da diecimila Euro e le immondizie ammassate fuori della porta. Se vivi in bel quartiere dovresti concorrere a mantenerlo pulito e in ordine. Altrimenti vai a stare in una baraccopoli, mannaggia a te e ai tuoi genitori che ti hanno comprato un bell'appartamentino invece di una roulotte al campo nomadi. Invece niente, questi qui non cercano scuse: sono fetenti per DNA. I famosi "Clienti Infedeli", per rifarsi a prima. Uso il comparatore, e prendo in assoluto chi mi fa meno, senza guardare con che cosa, o con quale servizio, o se l'Ufficio Sinistri per l'Italia è uno solo e sta in Afghanistan. Qualcosa mi sfugge, magari sono io che non capisco.
- Ok, la fascia d'età 40/50 il portaombrelli lo vuole e sa che tirare fuori venti Euro una tantum non metterebbe in ginocchio nessuno, perchè i problemi della vita sono altri e a fare i finti poveri in realtà si insulta sotto sotto chi a fine mese non ci arriva davvero, e lo fa con più dignità.
- Pensavate che fosse finita qua, e invece no. C'è il Punto di Domanda, la signora di mezza età, ma che dico... IO sono praticamente di mezza età, diciamo la signora da tre quarti. Supponente. Finta dolce. Questa non lo vuole il portaombrelli, perchè le secca tirare fuori venti Euro per qualcosa di condominiale. Se li tira fuori deve poter essere certa che quando se ne andrà (cosa che, malignando, credo avverrà con ogni probabilità in posizione orizzontale e dentro una cassa) possa portarselo via, e con quello condominiale non può mica smontarne un pezzetto. Ecco, io - dopo ventitrè anni di Agenzia - sinceramente sono abbastanza preparata alle obiezioni, e di ogni tipo, davvero. Molte sono in grado di smontarle in un minuto di orologio, altre invece sono vere e sacrosante, e quindi ci si ferma lì. Ma questa è stata nuova anche per me, mi ha zittito (per circa cinque secondi, di quelli lunghi). Ho pensato alla pompa sommersa per i garages sotterranei che avevamo deliberato di installare, visto che il costruttore aveva pensato bene di risparmiare mettendone una sola (con le conseguenze facili da immaginare se quell'unica pompa si guasta o si blocca), giusto prima che lei venisse ad abitare qui. Ci siamo salvati un paio di ingranaggi, e due metri di tubo.
Tra assicurazioni varie e variegata umanità, mi sa che con il prossimo post è meglio ritornare all'Arte...       

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