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sabato 31 dicembre 2011

Vita e Morte (in Polizze)

Le Polizze chiamate "Vita" sono sostanzialmente di due tipi: quelle che servono a lasciare dei soldi a qualcuno in caso di morte, e quelle che servono a metter via soldi per noi stessi presumendo di non morire. A dire il vero esistono anche Polizze Vita che mischiano le due cose (e infatti sono dette "Miste") e che potrebbero sembrare la soluzione ideale, ma non è affatto così, anzi. Io sconsiglio nel modo più assoluto a tutti di sottoscrivere Polizze Miste: solitamente hanno costi talmente alti da rendere quasi nullo il risparmio, e il capitale messo da parte per chi resta è altrettanto solitamente ridicolo. L'unico vantaggio è per chi le vende, perchè la remunerazione è buona, ma questo aspetto casualmente non viene mai illustrato. E' meglio che ciascuno analizzi bene quale è la sua esigenza principale (avere soldi da parte per gli altri o per se stessi?), e scelga di conseguenza. Magari sottoscrivendone due separate.
Ovviamente una Polizza Vita che dia soldi agli eredi in caso di nostra morte non serve a tutti, ma solo a chi ha effettivamente problemi di soldi. Magari Bill Gates (non che gliela chiami, uso lui come esempio perchè è uno degli uomini più ricchi al mondo) ha una o più Polizze che in caso di sua morte prevedano un'infinità di miliardi per la moglie o chi per lei, ma anche se non fosse così il suo patrimonio è tale da lasciare tranquillo chi resta per svariate generazioni. Invece proprio chi non ne ha può lasciare chi resta in un mare di problemi. E' un concetto che cerco spesso di trasmettere ai miei Assicurati quando mi dicono "non ho soldi" (la variante di questi tempi è "c'è la crisi", obiezione molto subdola sulla quale tornerò, oh se ci tornerò): proprio perchè non hai soldi, testone, ti servono le assicurazioni. Proprio perchè hai fatto 72 rate per comprarti una Punto Evo è fondamentale che tu spenda 100 Euro in più per assicurarla contro Incendio e Furto, o vuoi trovarti un domani senza macchina e pieno di rate? Se a Bill Gates (e poi lo lascio stare) rubano la macchina credo che vada semplicemente a comprarsene un'altra, cosa che tu non potrai fare per i prossimi 6 anni!
Ora, torniamo a noi. Io credo fermamente nella valenza sociale delle assicurazioni, non è solo un mestiere per me: è quasi una vocazione. Infatti curo sempre molto l'aspetto "consulenziale" della cosa più che la vendita vera e propria (si può immaginare la somma gioia della Compagnia che rappresento, che mi bacchetta spesso per questo). E mi capita anche, a volte, di dire "questa Polizza non farla, a te non serve, usa i soldi per qualcos'altro": incredibile, eh? Del resto, ci tengo alla faccia e voglio che chi parla con me di assicurazioni in primo luogo capisca di cosa stiamo parlando, e in secondo luogo parli possibilmente bene di me. Il fatto di vendere o meno il contratto è secondario (ovviamente ci mangio con le provvigioni, ma preferisco mangiare un pelino meno e dormire un pelino meglio, non so se mi spiego). Ebbene, io penso che chiunque abbia un debito, un mutuo, figli non necessariamente piccolissimi, coniuge a carico, uno stipendio tirato tirato, eccetera, abbia l'obbligo sociale e morale di assicurarsi per il caso di morte. Perchè succede, fortunatamente non spesso, ma succede, e quando succede si aggiunge tragedia a tragedia.
Importante: non è necessario assicurarsi per milioni di Euro (anche perchè non è così semplice, e poi costerebbe una follia e saremmo al punto di prima). Devi togliere le castagne dal fuoco ai tuoi cari, senza spingerli necessariamente a desiderare la tua morte... Basta coprire uno o due anni di stipendio: 30-40-50.000,00 Euro, in modo che tua moglie ti pianga senza angoscia, e possa per lo meno vivere dignitosamente per il tempo di trovare una soluzione. E visto che in questa situazione (mutuo, figli piccoli, mogli a casa) sono spesso persone giovani, aggiungo che con circa 70 Euro all'anno te la cavi anche. Incosciente chi non lo fa. Se succede non venite a piangnucolare da me perchè vi tiro due sberle, anche da morti.
Se poi pensi di valere da morto più di 50.000,00 Euro vuol dire che hai un bel lavoro o una posizione, allora tira fuori di più e garantiscile un capitale più alto (e fatti venire il dubbio se per caso non ti ha sposato per i soldi).
Parlo meno per adesso delle altre Polizze Vita, quelle che servono a metter via per se stessi, perchè è un tasto più delicato...
Dico però - per chi riesce a metter via qualcosa - che le assicurazioni sono sempre un bel posto per investire: soldi impignorabili, insequestrabili, quasi sempre con un rendimento minimo garantito. Fondamentale:
1) Non informatevi solo di quanto rendono, informatevi su quanto costano!
2) Chiedete cosa succede se volete non versare più o ritirare i soldi prima della fine: non accontentatevi del fatto che SI POSSA FARE...
3) A me la durata troppo lunga spaventa, non so a voi (Fondi Pensione a parte, lì è inevitabile).
4) Se vi propongono delle Polizze con dei rendimenti "extra" (tipo in caso di regolarità dei pagamenti) purchè le firmiate subito (entro una settimana, entro Pasqua, entro quello che volete voi) non credeteci: il rendimento extra c'è sempre, è il venditore che ha fretta.
Tornerò sull'argomento

Ieri

Non ho postato ieri, quindi come mi ero ripromessa oggi posterò due volte. Comunque mi sento un po' scusata, perchè ero alle prese con una fastidiosissima influenza intestinale, come molta gente in questi ultimi giorni, dicono in giro. Al mattino sono andata al lavoro per chiudere i conti dell'anno e vedere che fosse tutto a posto, e al pomeriggio ho sostato a lungo nel controllo della accurata pulizia del mio bagno, tanto per usare un eufemismo... Notte in bianco, uno straccio. Mi sento anche autorizzata a barare un po', visto che considererò queste poche righe sulla condizione del mio stomaco come un post.

giovedì 29 dicembre 2011

Su di me

Non è poi così bella l'idea di parlare della gente in generale senza dire qualcosa anche di se stessi (qualcosa che vada oltre il lavoro, nella speranza che la vita non si riduca tutta lì...). Quindi provvedo con una piccola descrizione "sportiva": sono juventina, juventinissima, juventina fin nel midollo. Juventina da ben tre generazioni - nonno, papà, e anche fratello, juventina anche in B, juventina di quelli che dicono "abbiamo vinto" e "abbiamo perso", e non "abbiamo vinto" e "hanno perso". Per comprendere a fondo la fede: la mia mamma non segue il calcio, ma ho netti ricordi di gioventù in cui la sentivo dire genericamente: "Non mi interessa chi vince, mi basta che il Milan perda" (anni in cui il calcio era tutto JUVEMILAN). Direi che Platini è stato tra i più grandi amori della mia adolescenza, lui, furfante, che con la pancetta ci è nato ma era sexissimo lo stesso.
Al pari del calcio metterei il tennis, anche se come passione è decisamente più recente, perchè va ammesso che per un lungo periodo seguire il tennis era una noia mortale (sempre se si trovava un canale che lo trasmetteva). Tra Federer e Nadal sento più empatia per Nadal. E' ovvio che guardare Federer giocare a tennis è piacere puro; e poi io sono cattolica, credo in Dio. Però Nadal "suda", è una meraviglia di umiltà, vorrei che fosse figlio mio. Tifare Nadal non annoia: quando perde perchè non ingrana ed il match parte da schifo finisce presto, non fai neanche a tempo a stancarti. Quando perde lottando o vince lottando non ti permette che ti scolli, una meraviglia, e quando vince facile non si gasa mai. E' un signore che non diresti (nel senso, facile essere un signore quando sei Federer). Invece non ho ancora inquadrato bene Nole D., anche dopo il 2011 extraterrestre - bisognerà vedere se gli tolgono la cameretta (Nadal almeno si gasa mangiando tonno). Sarà che mi inquieta perchè è così orgoglioso di essere serbo, ma troppo, troppo orgoglioso che a volte stona, al limite della gaffe. Mah.

mercoledì 28 dicembre 2011

Regali a rendere

Ieri sera ho chiacchierato con una conoscente che lavora in un grosso Ipermercato. Ovviamente era il giorno fatidico per i resi ed i cambi dei regali di Natale (doppioni, taglie sbagliate, giocattoli non funzionanti e così via). Quello che ha fatto sorridere entrambe - ma solo all'inizio, poi è diventato un riso amaro - è che quasi la metà delle lamentele riguardava oggetti elettrici/elettronici per i quali o non erano state inserite le batterie, o erano state inserite a rovescio. Mi immagino il brain storming di decine di parenti attorno all'albero o al pargolo ululante, mentre cercano di capire cosa c'è che non va e finalmente decretano: "mi hanno fregato (oppure ci hanno fregato, o la variante accusatoria ti hanno fregato), domani vado a far casino". La cosa che rende il riso più amaro poi è che quando si rendono conto della verità non parte quasi mai una risata sdrammatizzante, oppure un sorriso autoironico (per carità, chi non si è mai sentito deficiente per almeno 5 minuti?), anzi. Le reazioni principali sono:
1) Raccatto il pacchetto e me ne vado a muso duro
2) Do la colpa alle istruzioni non chiare
3) (Questa è fantastica) Mi arrabbio ancora di più perchè le batterie sono "pericolose"
In effetti anche a me piacerebbe, per Euro 19,90, avere un trenino vivo, o un orsetto vivo, o una sveglia viva... O forse no, mi spaventerebbe a morte. Comunque, cari produttori di oggetti elettrici, attrezzatevi.

martedì 27 dicembre 2011

Amo l'arte

Sono un'appassionata d'arte. Potrei sedermi davanti ad un quadro che mi piace e stare un'ora in contemplazione. Non è il mio lavoro, quindi nello scrivere di cose che mi appassionano probabilmente dirò qualcosa di inesatto, o che potrà far storgere qualche naso, cosa che non dovrebbe succedere in teoria per ciò che riguarda le assicurazioni (anche se di nasi storti ce ne sono sempre).
Le città d'arte sono state il miglior compromesso per le vacanze con mio marito (che odia la montagna d'estate, che io adoro, mentre invece odio la sabbia e il caldo): musei meravigliosi di Madrid, Amsterdam, Lisbona (Londra e Parigi già viste per conto mio) ci hanno unito e sbalordito. Viviamo l'arte con la pancia, cosa bellissima quando si fa il turista e pessima quando si vuole collezionare.
Infatti abbiamo acquistato solo cose che ci piacciono, senza riflettere realmente se potranno diventare "la nostra pensione" oppure no. L'importante però è che circondandoci di cose che ci piacciono, al di là del valore intrinseco, siamo più felici; il bello in senso assoluto è in grado di dare serenità e gioia. So che questo cozza con l'educazione profondamente cattolica che ho ricevuto, per la quale niente dà serenità e gioia quanto l'essere in comunione con Dio; dico solo che è la sensazione "terrena" che probabilmente ci assomiglia di più.

lunedì 26 dicembre 2011

Darsi un obiettivo

Il fatto di aver aperto un blog significa poco, se non mi do un obiettivo. Mi sembra di aver deciso di camminare senza sapere verso dove, mica che ci sia nulla di male, a volte è bello passeggiare solo per il gusto di farlo (si può dire "a zonzo"? Sa tanto da vecchio film), ma non in questo caso, mi sentirei inutile. Ho già detto che lo faccio per scrivere, ed è vero; un diario non nasce per comunicare (per il dialogo i canali sono altri, e resta comunque privilegiato il canale diretto, cioè parlarsi), ma per scrivere e basta. Il fatto che sia pubblico e possa essere letto anche da altri lo rende solo più moderno e interessante, ma resta una sorta di monologo.
Esattamente una settimana fa una persona che credevo amica, una persona che ha rappresentato un mondo intero per me per anni, mi ha spappolato il cuore nel giro di una cena, ricordandomi quanto male facciano le parole, se usate nel modo giusto. Scrivo perchè mi piace farlo, e perchè mi evita di pensare a tutto questo. E vorrei scrivere di ciò che so e di ciò che mi piace, giusto per mettere alla prova la mia volontà, un post al giorno, un impegno al giorno, anche piccolo. Il primo giorno due, perchè il primo non valeva, era solo per spiegare il titolo del blog. Magari più brevi quando sono in ufficio e non ho tempo, più lunghi da casa per avere più relax. Mi piacerebbe farlo per un anno pieno, ma mi do un primo obiettivo: 40 giorni. Se per 40 giorni nessuno mi leggerà e mi commenterà, allora smetto perchè posso anche monologare con i gatti del condominio (che sono cinque, uno in più del minimo sindacale). Se salterò un giorno posterò due volte il giorno successivo. Voglio qualcosa che sia solo mio, perchè chi ha provato a farmi sentire sbagliata dalla testa ai piedi non può averla vinta, ma che sia anche aperto a tutta quella gente sconosciuta che non ti può ferire perchè non glielo permetti. Stranamente, solo a chi vogliamo vicino diamo certi permessi.

domenica 25 dicembre 2011

La Legge Bersani

Sono ormai 4 anni e 1/2 che la cosiddetta "Legge Bersani" (che di nome farebbe in realtà 40/2007) genera i commenti più disparati. Come sempre succede su questioni molto "tecniche", tutti sanno tutto e quindi nessuno sa veramente niente. Voglio quindi anch'io dire il mio parere, assolutamente personale.
Relativamente alla questione "assicurazioni" la Legge 40/07 (che tocca svariate categorie economiche, mica solo noi assicuratori) ha introdotto sostanzialmente tre grosse novità, che io giudico una buona, una così così, e una pessima.
1) Buona: ha aperto le porte al plurimandato. Come ha reagito il mio Cliente-tipo: dicendomi che ora sono obbligata per legge a proporgli il premio più basso esistente sul mercato (me l'han detto davvero! E aggiungendo: "l'ha deciso Bersani". Alla faccia.). Facciamo quindi chiarezza. Plurimandato vuol dire semplicemente che io come Agente di Assicurazione posso lavorare legalmente per più Compagnie, anche se nel mio mandato c'era scritto che mi impegnavo a lavorare per una sola. Cosa buona perchè con il plurimandato io potenzialmente posso davvero concentrarmi sulle esigenze del mio Cliente, e ricercare per lui la miglior qualità/prezzo del mercato (ovvio: all'interno di quella eventuale rosa ristretta di Compagnie per cui scelgo di lavorare, mica di tutte, eh! Quindi tu Cliente che scopri per conto tuo un premio inferiore altrove non ti sentire fregato: le Compagnie abilitate ad esercitare in Italia nel 2007 erano ca. 170). In pratica purtroppo non è cambiato granchè, perchè le Compagnie più piccoline già da prima permettevano ai propri Agenti di lavorare con più mandati (ma proprio perchè piccoline non sempre sono in grado di soddisfare tutte le necessità assicurative), mentre quelle più grosse sono subito corse ai ripari "allettando" i propri Agenti con accordi interni purchè si rimanga monomandatari. Io attualmente lo sono. Checchè la gente dica ("Vergogna!" "E' illegale!") non è nè vergognoso nè illegale: io potenzialmente posso lavorare per più Compagnie, ma di fatto scelgo di non farlo perchè, nella mia specifica situazione, non ne ho la forza contrattuale (adeguati strumenti informatici, personale dedicato per ogni Compagnia eccetera). Essere plurimandatari è una facoltà, non un obbligo. Certo, ci sono poi altre realtà in cui il plurimandato funziona alla stragrande. Ed è comunque un bene che ci sia.
2) Così così: ha abolito le Polizze pluriennali. Su questo c'è già stato un passo indietro perchè la poliennalità è stata parzialmente ristabilita, ma un qualunque Agente sano di mente ignora la cosa (giunta quando il danno economico era già compiuto) e vende solo Polizze di durata annuale. Chi vende ancora Polizze poliennali non è sano di mente, diffidate gente diffidate. Perchè dico "così così"? Perchè il principio è sano, buono, ma l'attuazione è stata devastante. Suvvia, siamo in Italia, poteva andare tutto bene? Il principio è buono, tutte Polizze di durata un anno, rinnovabili anno per anno, gran concorrenza e trasparenza, che bello. Ma la Legge è retroattiva (lasciava 3 anni di validità alle Polizze nate pluriennali, tanto per gettare un po' di fumo), e questa non è stata una gran pensata, ha favorito quelli più truffaldini di noi. Io ogni volta che rilasciavo un preventivo (soprattutto per affari di premio "importante", come Polizze condominiali ad esempio) facevo sempre la tripla offerta (un anno costa tot, 5 anni sconto tot, 10 anni sconto tot), firmata, accettata e conosciuta. Perchè mica tutti gli assicuratori facevano firmare le Polizze di 10 anni senza dirlo. Inoltre, non è stata per niente regolamentata la questione di A CHI dovevano spettare gli storni provvigionali sulle Polizze "perse", questione peraltro non ancora risolta chiaramente da nessuno: gli Agenti e le Compagnie sono su posizioni opposte. Vorrei capire perchè i vitalizi dei parlamentari verranno eliminati dalla PROSSIMA legislatura (quindi in futuro, neanche in tempo reale), mentre le mani nelle tasche mie le hanno messe retroattivamente. Mah! Se proprio bisognava legiferare, almeno per favore andare fino in fondo. Anche qui la reazione del Cliente-tipo (testuali parole) è stata, in occasione di una telefonata che avvisava che la Polizza dell'abitazione era finita fuori copertura: "Non la voglio più, Bersani ha detto che posso". Mannaggia, che potenza 'sto Bersani. Ricordatevi che è vero, si può, ma sempre con preavviso di almeno 60 giorni da darsi con Raccomandata.
3) Pessima: il bonus/malus. Che mostruosa porcheria !! Qui Bersani ha dato il meglio di sè, sentenziando che se io sono brava a guidare e non ho mai causato alcun incidente, automaticamente chiunque viva con me (figli immaturi, nonni pazzi, zii e cugini) è bravo quanto me. Non solo è distorto assicurativamente, ma è falso e diseducativo. Inoltre analizziamo un po' cosa ha provocato: nell'immediato, nel 2007, un violento calo di raccolta dei premi assicurativi RCA per tutte le Compagnie, perchè in effetti tutti abbiamo almeno un parente in classe 1. Tutti felici, viva Bersani. Peccato però che le Compagnie, che sono delle S.p.A. e non delle O.n.l.u.s., abbiano come fine il fare soldi (ma va?) e non l'abbiano mandata giù bene. Mica solo le assicurazioni, intendiamoci: sempre la Legge 40/07 per esempio ha abolito i 5 Euro per ogni ricarica del telefonino. Era inizio anno. Io ad Ottobre ho ricevuto un SMS dal mio gestore che diceva più o meno così: "Caro Cliente, la tua tariffa non esiste più, scegli tra una di queste nuove: è obbligatorio, grazie arrivederci", con il risultato che prima spendevo ca. 10 Euro al mese (ricaricavo 50 Euro quando li finivo), adesso non me ne bastano 15. Le Imprese private non sono come lo Stato, che nasconde/omette/dimentica miliardi di perdite. Le Imprese private se vanno in rosso prima o poi chiudono (analisi un po' spiccia, ma realistica). E quindi per tornare a noi, com'è finita? Piano pianino sono aumentate le tariffe di chi era DAVVERO in classe 1, faticosamente guadagnata in 14 anni (sono stati colpiti i veri virtuosi!). Anzi, il numerino "1", la classe, non ha quasi più valore, perchè una Polizza in classe "1" acquisita con la Legge 40/07 (leggi: piovuta dal cielo, senza meriti) costa parecchio-ma-parecchio di più di una classe "1" vera, che a sua volta costa molto più di prima. Ed ogni incidente, ogni "salto" di classe, rispetto a prima costa una follia. E che sia stata una porcheria l'ha capito anche il Cliente-tipo.

Natale 2011 - Primo post

Il giorno di Natale 2011 ho deciso di aprire un blog.
Non so ancora cosa succederà, se lo chiuderò domani oppure no. So solo che sto passando un pessimo Natale a causa di recentissime e fastidiosissime ferite, ed in casi come questi l'unica cosa che mi fa star meglio è pensare di mettermi a scrivere. Questa volta però ho smesso di pensare e l'ho fatto, come quando si apre un contenitore per svuotarlo, magari un contenitore troppo pieno che ha solo bisogno di sentir calare la pressione per non esplodere.
Giusto perchè un titolo ci voleva, ho cercato alcune cose che facciano parte di me:
1) Assicurazioni. E' il mio lavoro, e sono anche abbastanza in gamba. Non "in gamba" dal punto di vista della Compagnia che rappresento, intendiamoci, anzi: da quel punto di vista non sono un granchè, non "vendo" abbastanza. Ma sono in gamba per i miei Clienti, perchè studio, mi informo, consiglio, e cerco sempre di essere obiettiva. Qui cercherò di dire quello che penso sull'argomento, a piccole dosi.
2) Arte. Che parola generica! Pittura, scultura, il bello... Tutto ciò che piace e per cui vale la pena di alzarsi ogni mattina e svolgere con diligenza il punto 1). Grazie al mondo dell'arte ho conosciuto persone in gambissima.
3) Uomini. Non intendo "maschi", argomento su cui non posso vantare grosse esperienze, a parte la normale vita di chi è arrivato più o meno a metà percorso. Parlerò anche di quelli, forse, ma non subito. Uomini intendo uomini, persone, gente: un assicuratore donna appassionata d'arte è per definizione un sociologo dilettante. Spero di poter scambiare idee interessanti sia con chi la pensa come me, sia con chi la pensa in modo opposto. Comunque si crescerà. E, cosa fondamentale, quando scrivo non soffro.