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lunedì 2 giugno 2014

Donnine in carriera

Direi che è giunto il momento di aggiornare uno dei miei vecchissimi post, che risale a quel periodo plumbeo in cui postavo una volta al giorno per sentirmi meglio, ed il fatto che avessi tempo di farlo già denota che, in effetti, stavo meglio, quanto meno meglio di questo "adesso" in cui mi sento tanto una trottola senza meta.
Il post in questione è "Curriculum - Istruzioni per l'uso", direi solo la Seconda Parte, quella del 13 Gennaio 2012 in cui spiegavo cosa generalmente fanno i dipendenti di un'Agenzia di Assicurazione, per dare piccole utili dritte a tutte le giovani signorine che fanno domanda da me e dai Colleghi pensando equivalga a timbrare il cartellino e poi sedersi a navigare su Internet per i cavoli propri. 
E il concetto è che sono vecchia, tremendamente vecchia. Dovrò farmene una ragione, prima o poi. 
Il mio concetto di Agenzia è quello basato sull'umanità, sul sorriso, sulla conoscenza delle generazioni precedenti a chi mi sta di fronte, sulla spinta del prodotto certo, ma sempre e solo nell'ottica che serva al Cliente (e che il Cliente possa/voglia sottoscriverlo). Diciamo in un certo senso l'Agenzia in cui l'impiegata è un po' mamma e un po' sorella, ti ascolta, ti offre il caffè, ti consiglia su quasi tutto: dalla Polizza al colore della cravatta. Se poi è anche abbastanza furba da sfruttare queste sue attitudini per giocare in team con il proprio Agente (che di solito è quello frettoloso, sempre di corsa, che si occupa delle cose FUORI dall'ufficio, che va a trovare i Clientoni grossi che all'impiegata non rivolgerebbero la parola neanche sotto tortura, anche se poi è lei che risolve tutte le loro rogne legate ai sinistri o alle emissioni di Polizze alle sette di sera del 31 Dicembre) diciamo che l'Agenzia ha ottime basi per andare alla stragrande. 
Così è come la vedo io, ma mi sbaglio. Così non è più. E dovevo rendermene conto già da un paio d'annetti, da quando cioè le mie tre Ragazze hanno cominciato a farmi il muso quand'era il momento di partecipare ai corsi di formazione erogati dalla Compagnia. Ma come, qualche spensierata giornata fuori dall'ufficio percependo comunque lo stipendio, incontrando le Colleghe del resto della Regione (e a volte anche un po' più in là), confrontandosi, chiacchierando, ascoltando esperienze diverse,  eccetera eccetera?... Pare che i corsi non siano più quelli di una volta, perchè - sempre pare - le Colleghe non sono più quelle di una volta. Io sono Agente da dieci anni, e ormai il "giro" delle impiegate l'ho perso, probabilmente molte di quelle che conoscevo io sono andate in pensione, e non vedo più da tempo le nuove leve dal momento che da dieci anni ho l'Immenso Privilegio di partecipare ai corsi per gli Agenti (e su questi ci potrei scrivere un libro, non un post).
Ed eccoci al nocciolo della questione: le Nuove. A quanto pare, le mie tre (la più giovane delle quali sfiora ormai la quarantina) non legano molto con la Nuova Generazione, con le giovanissime. Sono strane, sono rampanti, legate a filo doppio ad ogni "se" e ad ogni "ma" della Direzione (anche se non è propriamente la Direzione che le paga...), e sono tutte strafighe tra l'altro, tutte gran pezzi di ragazze fisicatissime-bellissime-abbronzatissime che non temono di mostrare le proprie grazie anteriori e posteriori (neanche durante i corsi) e veleggiano sui loro tacchi altissimi sbaciucchiando rumorosamente Ispettori e Formatori. Niente più mamme, niente più sorelle. Solo macchine da guerra. E brave, anche! Perchè tutti sappiamo ormai da tempo che la trita equazione "bella&scema" è una bufala inventata da qualche bruttona che rosicava. Queste qua sono intelligenti, si impegnano e riescono. Certo, posto che il "riuscire" sia inteso come "portare numeri", contratti, firme. Passare sopra a tutto e a tutti, Clienti per primi. Non esattamente la mia idea di umanità e di servizio, perchè quello in fondo noi vendiamo, visto che il nostro prodotto non è tangibile, non è una penna, non è un ombrello, che compri anche se il venditore non ti piace posto che ti piaccia l'ombrello: noi vendiamo fumo, vendiamo qualcosa che non si vede (o meglio, qualcosa che si vedrà solo in momenti molto spiacevoli), vendiamo la nostra faccia, la nostra credibilità.  
Io sulle prime l'ho presa in ridere, questa cosa della Generazione Fighe. Però, sarà un caso, ultimamente tutte le Compagnie stanno battendo come delle forsennate sull'importanza di vendere tramite il Front Office (magari prodotti di bassa fascia, rigorosamente a rate mensili, tutto sommato poco convenienti e poco mirati perchè troppo adatti a tutti, e quindi realmente a nessuno), e da qualche parte un riscontro ci deve pur essere. Creano gare apposta per le impiegate, le mettono in competizione l'una con l'altra, l'una contro l'altra. E queste mi perdono di vista l'obiettivo principale, che è quello di essere il trait d'union tra il Cliente e l'Agente, rassicurare, sorridere, essere gentili... e ti cacciano sotto il naso roba pronta da firmare senza che tu neanche sappia cos'è. Anche io ho sempre fatto presente a chi ha lavorato per me che la nostra è e resta comunque un'attività di vendita, e quindi anche l'impiegata deve tendere con naturalezza a quello, ma parliamo di una normale analisi e della proposta di qualcosa di utile, non di una prima linea di mortai.
Poi, qualche giorno fa, è successo anche a me. Mi dilungo sull'antefatto. Un mio caro Cliente, che conosco bene e con il quale c'è un rapporto di stima reciproca, l'anno scorso mi segnala che la sua attività sta andando praticamente in malora, gli dispiace moltissimo ma è costretto a mandarmi le Raccomandate di disdetta per le sue Polizze, che peraltro non rinnoverà da nessun'altra parte, e le due RCA che per ovvi motivi di obbligatorietà di Legge deve fare per forza andrà a sottoscriverle dal Tal Collega di altra Compagnia che ha una Convenzione a cui lui può aderire risparmiando parecchio. E confermo che così è successo: mi ha fatto arrivare una Raccomandata per la sua Polizza Infortuni e una per quella della moglie, e poi si è fracassato una spalla il mese dopo, ed è ancora in riabilitazione. Senza copertura. Tanto per capire che è soprattutto nei momenti grami che sarebbe bene non lesinare sui premi assicurativi, magari è meglio rinunciare alle ferie (questo in generale, eh, non parlo di chi deve scegliere se mettere il pane in tavola a pranzo oppure a cena). Poi mi è arrivata la disdetta per la Polizza dell'attività che scadrà a Novembre prossimo. La disdetta per la Polizza della casa a nome della moglie che scadeva il mese scorso, quella invece no, non mi è arrivata. Allora io lo chiamo e gli dico "che fai, la tieni?" oppure è una dimenticanza... Lui cade dal pero (a questo punto spero non sopra la stessa spalla) e mi dice che aveva passato tutte le carte all'assicuratore delle due macchine, che si arrangiasse lui a fare le Raccomandate. Anzi, adesso lo chiama e mi fa mandare le copie. Io lo tranquillizzo che se mi arriva la copia con la matrice del talloncino della Raccomandata mi va bene lo stesso, e ci salutiamo con tante care cose.
Ed eccoci al dunque: mi arriva una mail dal nuovo assicuratore (che adesso, con gli ultimi impasti, fusioni ed acquisizioni è pure della mia stessa famiglia, anche se noi che siamo i "comprati" siamo ancora considerati i cugini poveri e delinquenti, neanche avessimo fatto fuori noi con le nostre manine tutti i denari della nostra povera, gloriosa, depredata Mandante) firmata dall'Impiegata Figa, con due scansioni pdf:
1) Modulo di disdetta a nome della moglie, senza firma
2) Talloncino di invio Raccomandata a nome della Ditta del marito, datata Febbraio
Poichè nel mio ufficio difficilmente le cose vanno perse, e soprattutto poichè io non sono nata ieri, la prima cosa che ho fatto è stata confrontare il numero della Raccomandata scritto sulla matrice con quello della busta che mi era già giunta per la Polizza dell'attività, ed ovviamente coincidevano. La seconda cosa che ho fatto è stata respirare a fondo per una  buona decina di minuti, perchè se c'è una cosa che non sopporto nella maniera più assoluta è che qualcuno cerchi di farmi passare per deficiente, soprattutto se quel qualcuno ha vent'anni di vita (e di ufficio) meno di me. Posso avere tanti difetti, ma non sono stupida ed ho un'ottima memoria; se permetto - ogni tanto - a qualcuno di credere di potermi prendere in giro (con simpatia o a volte anche con malizia) è solo perchè mi va bene così, per motivi miei, principalmente per mettere via sassolini per il futuro. E di certo non lo permetto all'Impiegata Figa. La terza cosa che ho fatto è stata chiamarla, ed ho avuto la conferma definitiva dell'esistenza di questa Nuova Specie. Era figa anche nella voce, con tutte quelle esse sibilanti quasi zeta cacciate ad ogni consonante. Miss Machete.
Sulle prime pensava che la mia obiezione riguardasse il foglio senza firma, con tutta probabilità ancora fresco di stampa, e si è premurata di dirmi che loro non sono soliti conservare copie firmate (pare le stampino in doppia copia e poi ne facciano firmare una sola; io, in compenso, non uso Twitter ma so che è ancora in commercio un utile apparecchio chiamato "Fotocopiatrice"). Quando ha capito che la mia obiezione riguardava il talloncino, relativo a tutt'altra Raccomandata, ha giurato sul suo ultimo perizoma fluo che si ricordava perfettamente di aver messo entrambi i fogli in un'unica busta. Quel giorno di Febbraio, a quell'ora. Assolutamente, eccome. Ci mancava che mi desse ragguagli sulla temperatura esterna e sull'umidità nell'aria. E io non demordo. Le dico che, comunque, anche se fosse vero, o facendo finta di credere a questa balla colossale (perchè come ho la busta con un foglio avrei quella con due, e invece non è così), è un'operazione che non va bene, perchè non poteva disdettare con Raccomandata a mittente persona giuridica X anche una Polizza di persona fisica Y. Non ha alcun senso, tra l'altro per le due Polizze Infortuni che scadevano lo stesso giorno avevano fatto due Raccomandate separate. Risposta: è perchè con questa qui avevano finito i francobolli. Ma tu guarda che sfiga mortale. Io le faccio presente che senza Raccomandata la Polizza della casa non la posso annullare, e mi tocca fare gli atti legali al Cliente (attenzione adesso, perchè stiamo parlando di colui che ora come ora è un SUO Cliente!), e lei conclude: "Glieli faccia". Tzè-tzè-tzè.
Io ovviamente non farò gli atti legali ad una cara persona che so essere in gravissime difficoltà economiche e per giunta con una spalla fratturata, non ho mica la scritta Equitalia qua fuori. Tra l'altro sono stata, prima di mettermi per conto mio, per tredici anni un'impiegata vecchio stampo, di quelle non fighe e che sorridono, non prendo la gente per il collo. Però l'ho chiamato, gli ho raccontato il siparietto, abbiamo riso amaramente entrambi, e l'ho pregato di non dire niente al suo nuovo assicuratore: lui mi ha promesso che andrà lì imbufalito, pretendendo che siano loro a pagargli la Polizza scaduta e non disdettata. Poi accenderà un cero in Chiesa, sperando che non si ripeta la fatalità  verificatasi con la Polizza Infortuni, perchè è evidente che loro non si accolleranno alcun onere del genere. Poi passerà a trovarmi per bere un caffè, firmarmi una disdetta autografa che io accetterò anche se fuori termine, e raccontarmi se la signorina E. è davvero una Gran Figa come sembra al telefono. E pensare che se E. mi avesse detto qualcosa di semplice, qualcosa di umile tipo un "accidenti mi sono proprio dimenticata, non è che possiamo andare incontro a questo signore che ha dei problemi serissimi di liquidità, poverino si è anche fatto male", insomma un qualcosa che mi avesse dimostrato che lei lo conosceva e CI TENEVA, io non avrei detto bai. 
Ad ogni modo, nel frattempo, mentre attendo con ansia questa conferma sulle reali doti estetiche di E., devo aggiornare il post per rispetto a tutti coloro (e sono ancora molti, a giudicare dalle lettere cartacee e elettroniche che ricevo mensilmente) che vorrebbero quanto meno provare a lavorare in un'Agenzia di Assicurazioni:
- Via tutti i maschi, le ragazze cicciottelle, quelle troppo magre, quelle con l'acne: o fighe o niente
- Presumo: sopra i venticinque-ventisei sei già da ricovero, cosa pretendi da me, i miracoli?
- Non dovrete vendere: dovrete stra-vendere. Di tutto. Preparatevi. Un mix di cattiveria e bugie. Cafonaggine e maleducazione. Ah, a proposito, gran disprezzo per chi fa questo lavoro da una vita. Solo voi capite tutto. Solo voi sapete tutto. Siete bravissime e bellissime. Se insistete ancora un pochino con quel tubino fasciante va a finire che l'Ispettore vi porta in gita (in orario d'ufficio).
- Il Cliente non conta un tubo. Fuori uno e dentro un altro, una metafora a voi molto cara.
Non è così? Non lo so più, francamente. Ed altrettanto francamente è evidente che non è giusto fare di ogni erba un fascio, perchè ci sono per certo tante brave ragazze e bravi ragazzi giovanissimi che lavorano bene, con umiltà e rispetto, in molti uffici, studi, negozi eccetera. Il problema è che nella prima stesura di questo post avevo scritto "un sacco" di brave ragazze, e poi sono tornata su e ho corretto. 

2 commenti:

  1. Ciao Mariquita, era un po' che non postavi una delle tue "lettere dal fronte". Posso dire solo che ti capisco, ah se ti capisco ...
    Un caro saluto. Roberto

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    1. Carissimo, ne ero certa... Godiamoci questa nostra solidarietà da trincea!
      Buona estate!!

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