E' ufficiale: Riccardo non lavora più per la Vecchiato Arte. E da parte mia, nel salutarlo con un post che vuole augurargli tutto il bene del mondo, vorrei aggiungere a tutto quello che ho detto di lui finora una cosa che finora non avevo detto, per rispetto verso il suo ruolo e verso chi lo retribuiva. Una cosa per me importantissima, che fa la differenza, e che mostra in modo chiaro perchè io stimo tanto - nel mucchio dei televenditori d'arte - questo ragazzo che in fondo non conosco, che ha oltre 10 anni meno di me, che vive in un'altra città, e con il quale ho condiviso appena qualche momento. Ma che continuo a segnalare a chi ama l'arte.
Riccardo Sandonà non vende urlando, non si incavola sul serio o per copione mentre spiega l'importanza di un'opera d'arte, non spinge come un forsennato affinchè tu compri. Riccardo Sandonà, se gli dici che un'opera è bella e ti piace, capisce esattamente quello: che l'opera è bella e che ti piace. Non capisce: vai, insisti per vendermela a tutti i costi. Non te la carica in macchina a forza. Non ti fa sentire psicologicamente impegnato a comprarla solo perchè ci hai parlato per due ore, perchè anche a lui piace parlare d'arte per ore, indipendentemente dal resto. Riccardo è pacato e competente. Certo, ovviamente è un venditore, e lo scopo di un venditore è vendere. Ma c'è modo e modo, e lo dico per esperienza: nelle Fiere d'Arte ne ho viste di cotte e di crude.
Faccio spesso un piccolo paragone con quello che è la vendita nel mio, di lavoro. Anch'io sono capace, se voglio, di forzare la trattativa che mi porterà ad acquisire un nuovo contratto: in fondo, basta sottolineare quanto sia importante la tale copertura assicurativa per la persona che ho davanti (creandole quel determinato bisogno, e attenzione che non sempre è vero che ce l'abbia, magari spaventandola un po' ipotizzando cosa potrebbe succedere in caso di sinistro praticamente domani), fermare l'asticella del premio quel tanto che basta perchè non sia nè impossibile arrivarci nè troppo regalato, essere insistente e forse melliflua, e far leva senza dir nulla sul fatto che ho appena perso un'ora con te, il mio tempo costa, mica vorrai andartene senza firmare! Certo che ne sarei capace. Ma NON VOGLIO. Questo è parte dell'atteggiamento che ha fatto sì, negli anni, che la gente odiasse gli assicuratori, e li vedesse come squali approfittatori (col suv), soprattutto quando la firma era su un contratto decennale e il disgraziato tornava a casa dicendo "perchè cavolo ho firmato, che cavolo ho comprato" e si sentiva il cappio al collo. Per fortuna oggigiorno ce ne sono meno, di squali in suv. Molti colleghi sono come me: preferiamo vendere meno pezzi, meno Polizze, ma sicuri che siano state vendute a gente contenta della firma fatta, che ne sarà ancora più contenta in caso di bisogno, e soprattutto che non mi manderà mai una disdetta immediatamente l'anno dopo perchè non ha capito cos'ha comprato. E' inutile che io corra come una matta dalla mattina alla sera, stancandomi e preoccupandomi come una bestia, se poi otto contratti su dieci decadono l'anno successivo, e magari mi becco anche una pubblicità negativa paurosa; io corro poco, ma ho un nome immacolato, la gente di me si fida, e quei tre contratti che vendo mi restano sempre, e tre è più di "dieci-meno-otto", se la matematica non è un'opinione.
Riccardo non ha mai alzato la voce, con me, non è mai stato aggressivo, ha "perso tempo" a chiacchierare di artisti che ci piacciono, sia che fossero della "scuderia Vecchiato" sia che non lo fossero, e il risultato è che ho a casa tre pezzi unici di Rabarama, e anche tre tele di Berlingeri! E' evidente che continuerò a seguire con interesse le iniziative della Vecchiato Arte (adoro Rabarama, come potrei non farlo?), ma non so se avrei speso in modo così FELICE se qualcuno mi avesse forzato la mano. Come ho già avuto modo di commentare, ho trovato spesso paradossali analogie tra il suo modo di vendere ed il mio, nonostante i due ambiti lavorativi non abbiano nulla in comune; entrambi abbiamo questo approccio così soft e consulenziale, ma è quello che fa la differenza. Del resto, mi sta bene procacciare una Polizza (ci guadagno, non sono ipocrita), ma il mio obiettivo principale resta il CLIENTE, Cliente che deve possibilmente tornare e farne altre, di Polizze, deve parlare bene di me ai suoi parenti ed amici, cosicchè diventino a loro volta miei Clienti. E non credo succederebbe se io lo spaventassi, o lo aggredissi, anche solo con il tono della voce o la postura. O peggio ancora se mi mostrassi troppo "finta", eccessivamente subdola, quasi sbaciucchiona.
Noi sapevamo di questo annunciato distacco, perchè era stata una commossa confidenza; non abbiamo voluto indagare sulle cause perchè ogni distacco (che sia personale o professionale, o entrambe le cose insieme) è sempre cosa delicata, in se stessa e da gestire; ci siamo quindi concentrati con curiosità personale e interesse da collezionisti sul futuro di Riccardo, che ha un'autostrada davanti. Ormai di venditori forsennati in televisione ce ne sono un po' troppi, lui è così giovane ed entusiasta, due caratteristiche fondamentali quando si devono fare scelte importanti e dolorose, ti aiutano a sgommare sulla famosa autostrada, mica puoi stare fermo al casello. L'età, neanche volendo, si ferma: essenziale è che non si fermi nemmeno l'entusiasmo. Ed è il mio augurio più grande per un amico.
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