... Oscar Wilde:
"In questo mondo ci sono soltanto due tragedie. Una, non ottenere ciò che si desidera. L'altra, ottenerlo"
Di solito non mi entusiasma l'idea di mettere due "Oggi parla" uno dietro l'altro; intendo, è il mio blog, preferisco essere io a parlare, e poi, occasionalmente, saccheggiare il web per dare arguti spazi a pochi selezionatissimi eletti. Però ieri ho riflettuto per tutto il giorno su una conversazione che era iniziata alla mattina con una persona a me particolarmente cara, una conversazione che - tra le altre cose - riguardava esattamente questo: la mia naturale calamita per le delusioni emotive. Normali, tra l'altro, se si pensa che io sono sempre quella del post "Six weeks ago" (ed è passato già un anno!), quella che brucia, corre e travolge.
Alla sera, quindi, mi sono seduta davanti a Trecose cercando una citazione che riguardasse le delusioni, la fiducia malriposta o qualcosa del genere, e sono stata incerta fino all'ultimo perchè Maslow è Maslow, che diamine, non esiste una sola professione che abbia a che fare con la vendita e la gestione di persone (figuriamoci quando la professione in questione riguarda molto da vicino entrambe queste cose) in cui prima o poi non ti arrivi un corso di formazione con la sua piramidona schiaffata in bella mostra sulla lavagna a fogli mobili. O luminosa, per i più evoluti. Maslow e la sua simpatica faccia tonda, che in fondo su molte cose aveva ed ha tuttora ragione da vendere, anche se come sempre una cosa è la teoria e altra cosa è la pratica, attraverso i secoli.
Quando, una decina di anni fa, è finita una delle mie più importanti amicizie maschili recenti, quindi diciamo non finalizzata allo scambio di figurine ma di idee, di sensazioni, di condivisione del mondo, ed io proprio perchè parliamo di gente dotata di un notevole cervello ho anche avuto la bella pensata di esternare la mia delusione al soggetto in questione, mi sono sentita rispondere che era colpa mia, perchè forse-diciamo-forse "me ne ero costruita un'immagine troppo alta". Ah, Maslow e le sue illusioni!
Tuttavia, Oscar Wilde giganteggia tra gli amanti delle citazioni, ed averlo scartato mi ha fatto dormire sonni agitati. Quando Wilde sentenzia io mi inchino, a prescindere. Perchè se nove volte su dieci la delusione viene effettivamente, come dice Maslow, da un nostro modo errato di rapportarci all'"altro" (filtrandolo attraverso il nostro essere, e quindi non comprendendolo come realmente è, nei pregi e nei difetti), è pur sempre vero che una volta, una sola volta ogni mai l'"altro", quando ci arrivi, è davvero un completo idiota. Oppure un gran bugiardo. O un opportunista, e tu ci hai perso dietro mesi di affetto e fiducia, senza colpa.
Allora, ecco, un nuovo "Oggi parla", anche se troppo vicino e troppo simile al precedente, evidentemente l'argomento mi tocca davvero dentro, chissà se sono la sola. La sola che, puntualmente, ogni sei o dodici mesi si becca il pugno nello stomaco, perchè si fida troppo della gente, o, come dice Maslow, dell'idea che lei si fa della gente, un'idea che le impedisce - a volte - di "vedere" le cose come stanno. La sola che, anche se lo sa, ogni volta riparte da zero e si butta, perchè il solo pensiero di essere finta, calcolatrice, o peggio ancora costantemente prevenuta e sospettosa la ripugna. Meglio essere considerata ingenua, dopo tutto, e dare, dare, dare, senza aspettarsi di ricevere e basta. La sola che, a causa di questo, ha una piccola, piccolissima e nascosta "zona d'ombra" che è sua, solo sua, dove si rifugia con quei medesimi occhi stralunati e lo stesso broncio quando qualcuno sta arrivando troppo vicino alla parte più sensibile del cuore. Che poi è un po' un controsenso, perchè di solito chi fa finta o è superficiale non ci tiene per niente ad arrivare fino a lì; e a chi ci tiene davvero sarebbe il caso, invece, di credere sempre.
Mio marito ha visto la mia "foto arrabbiata", e da gran uomo di mondo qual è ha mi detto che, sotto sotto, la smorfia delle labbra sembra sì, arrabbiata, ma gli occhi no. La bocca è una bocca da bambina, imbronciata e basta, ma lo sguardo fulmina. Lo sguardo è adulto, è una sfida, non trasmette rabbia, trasmette grinta. Perchè all'epoca non mi ero ancora riempita delle (pur giuste) teorie di guida e motivazione, di selezione e formazione, di piramidi dritte e rovesce; all'epoca c'era solo l'istinto primigenio, quello che ti trasmette una cosa sola: che sia nel lavoro o nella vita, se qualcuno delude, se qualcuno tradisce, dopo anni, la tua fiducia e la tua sincera amicizia, chi sbaglia è lui.
cara Paola, la delusione è direttamente proporzionale all'aspettativa, o meglio all'idea...
RispondiEliminaNiente ferisce, avvelena, ammala, quanto la delusione.
Perché la delusione è un dolore che deriva sempre da una speranza svanita, una sconfitta che nasce sempre da una fiducia tradita cioè dal voltafaccia di qualcuno o qualcosa in cui credevamo. E a subirla ti senti ingannato, beffato, umiliato. La vittima d’una ingiustizia che non t’aspettavi, d’un fallimento che non meritavi. Ti senti anche offeso, ridicolo, sicché a volte cerchi la vendetta. Scelta che può dare un po’ di sollievo, ammettiamolo, ma che di rado s’accompagna alla gioia e che spesso costa più del perdono.
UN CAPPELLO PIENO DI CILIEGE, Oriana Fallaci
un abbraccio Francesca
A suo tempo, ho molto amato questo libro... Penso, ricordo, e ancora mi addolcisco.
EliminaPerò c'è sempre una terza via; la vendetta mai, non è mai stata parte di me. Ma se non mi sento pronta al perdono resta pur sempre la possibilità un'infinita indifferenza. Che, da una "sanguigna" come me, taglia come una spada, eccome, più di qualunque citazione (letteraria o... legale).
Due abbracci!
Cara Paola, aimè l'ho letto più volte nella vita per riuscire ad andare avanti nei momenti duri... e dal momento che le cose che ci accomunano sono molteplici oltre all'arte anzi alla buona arte ( per me sinonimo di BUONA PITTURA) la mia unica arma è sempre stata l'indifferenza più potente e logorante di qualunque vendetta... ognuno dignitosamente e con fierezza per la sua strada... purtroppo alla delusione così come all'amore è il nostro cuore a reagire e si sa che il cuore è un organo involontario ;-)
RispondiEliminaun grande abbraccio a te e la tuo "fido compagno"
Francesca