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martedì 12 giugno 2012

Regole - Due

Mi dà molto fastidio quell’atteggiamento un po’ anarchico di chi pretende che tutti rispettino le regole tranne lui stesso. Quando ci sono disordini di piazza con ragazzi incavolatissimi che spaccano tutto perché questa società non sta loro bene, vorrei tanto vederli nel concreto di una giornata, se per caso rispondono male al cameriere che porta l’acqua con le bolle anzichè senza bolle (il cameriere del ristorante umile lavoratore, o il cameriere di papà, visto che non sempre sono figli di disperati). O se si lamentano dell’impiegato dell’anagrafe che va lento. Oppure tra dieci anni, quanto saranno con ogni probabilità dei collettini bianchi con villetta, SUV, moglie strafiga e cane magro, rampanti dirigenti (grazie al cameriere di papà) in quella stessa Banca di cui hanno spaccato le vetrine.
Atteggiamento – comunque - che mi dà ancor più fastidio quando viene da gente che per mestiere deve farle rispettare, quelle regole, come chiunque porti una divisa. Discussione di dieci giorni fa: mi chiama una bella signora nostra assicurata perché vuole disdettare la Polizza Auto, ha trovato meno (non mi soffermo su quanto meno o con quali garanzie, tutte cose che ovviamente lei non sapeva, altrimenti è sempre la solita solfa su cui ho postato già varie volte). Io le faccio notare che la sua Polizza scade tra due giorni come sta scritto sull'avviso che le ho mandato già da tre settimane e che lei tiene in mano, e visto che il premio è calato non si potrebbe disdettare, perché ci vogliono almeno quindici giorni di preavviso (non chiedo tanto, magari un faxetto giusto per evitare di correrti dietro per mezzo mondo perché ho paura che tu mi vada in giro senza copertura). La disdetta senza preavviso si può dare solo quando il premio sale oltre al tasso programmato di inflazione, quindi non in questo caso; anzi, visto che qui abbiamo avuto anche l’aumento pieno dell’imposta provinciale, se il premio cala in realtà ti calerebbe ancora di più, perché solo l’imposta è salita del 3,50%. A proposito! Apro una parentesi, già che sto parlando di regole. Geniale questa pensata di rendere provinciale l’imposta sulla RCA, che è una garanzia obbligatoria per legge, per tutti. Ogni Provincia fa quello che vuole, qui da noi Venezia e Treviso non se lo sono fatte ripetere due volte (zac! subito il massimo aumento concesso dal primo giorno utile), mentre invece Padova non ha ancora modificato niente (in più o in meno. Eh, sì, perché si potrebbe anche in meno, ma pare che solo Province d’altri mondi come Aosta e Bolzano lo sappiano). Chi glielo spiega al mio Cliente semplice - che vive in un Comune sotto Venezia ma confinante muro a muro con altro Comune sotto Padova – che lui deve pagare il 3,50% in più del suo vicino solo per burocrazia? Almeno sulla RCA obbligatoria regole uguali per tutti!
Torno alla bella signora smemorata, alla quale tra l’altro io avevo detto “non si potrebbe” e non “non si può” non tanto per far vedere che - oltre a quella strana bestia dimenticata da tutti che è il congiuntivo - io so anche il condizionale cos'è, quanto perché una soluzione poi la troviamo sempre, se vogliamo. Non mi rovino la reputazione per una Polizza da 400 Euro, dove il mio guadagno lordo è l’equivalente di due pizze (al netto di tasse una pizza sola), però voglio vedere se anche tu hai buona volontà o se ti impunti, prima di venirti incontro. Ebbene, la bella signora ha fatto passare in ufficio il marito (“perché, sa, ha fatto tutto lui”), il quale si è presentato minacciosissimo e in divisa! Dicendo che a lui non importava niente del preavviso di scadenza, che voleva cambiare Compagnia e l’avrebbe cambiata comunque, si trattava dei suoi soldi. E che le Compagnie telefoniche il preavviso non lo chiedono (certo, perché le loro Polizze non prevedono il rinnovo tacito mentre le nostre sì, basta leggere, visto che fai tanto il saputello). Io di fronte a certa gente sospiro e taccio, perché oltre alla reputazione spesso non voglio rovinarmi nemmeno l’umore con inutili travasi di bile. E poi non voglio che sembri una presa di posizione contro le forze dell’ordine, che tendenzialmente io ammiro e di cui mi fido, quando è evidente che gli zucconi ci sono lì come in qualunque altra categoria. Però mi piacerebbe suggerire allo spacciatore di droga di rispondere al signore in divisa che l’arresta che a lui non importa niente delle regole e delle Leggi, vuole spacciare e lo farà comunque, si tratta dei suoi soldi. Qualcuno dovrà pur incominciare a rispettarle, le regole, prima o poi. Non è che le regole grandi abbiano più peso di quelle piccole. O lasciamo questa incombenza solo agli “altri”, dimenticando che la società è fatta di tanti “altri” messi insieme che formano un “noi”?

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