Oggi mi va di sdrammatizzare un po’, rincorrendo la mia vena ironica; ultimamente sono stata troppo seria, per quanto pervasa dal sacro fuoco dell’arte!
Ho raccontato più volte come gestire il blog sia stata esperienza che mi ha arricchito ed in parte anche trasformato: mi ha fatto bene come persona (non facciamo gli ipocriti, i complimenti hanno sempre un ruolo cruciale per l’autostima!), ed ha reso più fluida e completa la mia scrittura, anch’essa in fase di evoluzione. Mi ha permesso di entrare in “contatto” con persone che posso dire tranquillamente di ammirare molto per la loro profondità ed umanità; devo virgolettare perché il contatto non è diretto, avviene sempre tramite pagine on-line, ma ciò non toglie nulla alla sensibilità dei pensieri. Ed ha permesso che approfondissi la conoscenza – questa volta sì, con abbracci veri – di un paio di persone che, per questa nuova “me”, stanno diventando cardini emotivi.
Quello che non ho mai detto è che, alla fin fine, è anche esperienza particolarmente divertente, che in più di un’occasione mi strappa qualche risata, e si merita un plauso, visto che di questi tempi un sorriso spontaneo o una risata di gusto sono un toccasana ai pensieri del “domani” (quello di cui “non v’è certezza”, come diceva in altri tempi un fiorentino molto famoso).
Lo dico per i profani, visto che chi gestisce un blog a sua volta lo sa benissimo: su Blogger, quando mi identifico come Sovrano Indiscusso Del Mio Blog, ho accesso alle “Statistiche”. In un clic io posso vedere in tempo reale quali post sono stati letti dagli utenti nell’arco dell’ultima ora, dell’ultimo giorno, dell’ultima settimana eccetera. Posso vedere tramite quale strada i lettori bussano alla mia porta (se usando Google, o altri motori di ricerca, o tramite la propria posta elettronica se qualcuno manda loro un link), e soprattutto posso vedere COSA è stato digitato per poi planare su Trecose.
Mi spiego meglio: è evidente che molti di voi mi leggono volontariamente (ancora grazie a tutti, i “miei” otto che sono già usciti allo scoperto ed anche tutti quelli a cui piace mantenere l’alone di mistero!), quindi collegandosi direttamente a “trecose.blogspot.it”. Ma c’è in realtà un sacco di altra gente che mi legge PER CASO, ad esempio digitando qualcosa di specifico sulla barra di ricerca di Google, e leggendo un pezzetto di me solo perché Google mi schiaffa tra i primi dieci, venti o cinquanta risultati della ricerca, a seconda della pazienza di ciascuno.
E qui inizia la parte divertente.
E’ evidente che molti, moltissimi devo dire, utenti che digitano “Marcello Scuffi” prima o poi mi incontrano. Idem dicasi per tutte le ricerche su “Scuffi pittore”, “quadri Scuffi”, “mostre Scuffi” eccetera eccetera: tutta gente che gode della mia stima, gli amici di Scuffi sono miei amici! C’è anche un’infinità di gente che cerca informazioni sulla famiglia Orler, sui loro collaboratori, su Giovanni Faccenda, o su questioni assicurative, e chiaramente prima o poi io esco fuori.
Google serve a quello: tu digiti un nome e lui ti butta lì in una frazione di secondo tutti i milioni di siti possibili ed immaginabili in cui – nel Grande Web – quel nome si trova. Poi sta a te guardarteli uno per uno, e vedere cosa ti interessa e cosa no, cosa è realmente pertinente e cosa invece è pubblicità quando non spazzatura; lo facciamo tutti, quando vogliamo cercare qualcosa, dall’organizzare le ferie agli acquisti su Ebay.
Ma sempre tenendo presente che è un computer, non una segretaria personale! Non avrebbe senso digitare, ad esempio (mi invento io), “quanto pesa Marcello Scuffi”, perché (a meno che questo curioso numero non sia stato pubblicato da qualcuno) al di là della tastiera c’è solo un enorme mare di dati informatici in cui pescare, e non certo una solerte signorina che telefona a casa Scuffi, chiede a Marcello di salire sulla bilancia e poi ti risponde: “Guarda, mi ha detto così, ma mi sa che mente…”.
Oggi quindi farò una mia personale classifica di tutte le frasi che il Popolo degli Utenti Web ha REALMENTE digitato sulla barra di ricerca Google (tutto rigorosamente vero, io lo vedo come "Origine del traffico"), così ci scherziamo sopra insieme, anche se la migliore di tutte resta sempre quella che ho già citato più volte, e mi è capitata quand’ero ancora agli inizi. Parlo della persona che aveva cercato “come togliere l’argento dalle cornici”: io trovo che ci sia tutto un universo dietro, un universo di pazzia, disperazione o forse solo semplice stupidità. E’ probabile che io ad un certo punto mi metta a singhiozzare, se penso che la direzione comune di tutte le ultime disposizioni di legge nel mio settore – il mondo assicurativo - è quella di lasciare sempre più autonomia web ai Clienti (e molti Clienti QUESTI sono!). Ma voi offritemi una delle vostre spalle, ed io mi sentirò subito meglio.
a) Il web non è l’anagrafe, e neanche i Carabinieri, la CIA o l’FBI. Quindi non ha senso chiedere “numero di cellulare di Giuliana Orler Favaro Veneto”, perché difficilmente qualcuno vi risponderà “Ehi bello sono proprio io, eccoti il mio numero privato”. Però che palati fini che siete, tutti a chiedere il numero della Giuliana, mai di Giuseppe o di Paolino…
b) Io trovo normale che ci sia gente che cerca “Catone Biasioli”, “Franco/Franchino Raccioppo”, “Dario Olivi” o “Carlo Vanoni”. Sono ricerche come “Carlo Vanoni che passione” che mi inquietano nel profondo.
c) Mi inquieta parecchio anche vedere che c’è gente desiderosa di sapere “come diventare venditore Telemarket”. Quale essere umano sano di mente dovrebbe avere questa come massima aspirazione nella vita? Comunque è semplice: vai da loro, indica un quadro di Faccincani a caso, afferma con convinzione che sai che tra quarantotto giorni varrà duecentosettantaseimila Euro, e vieni assunto.
d) Il mondo dell’idraulica è un mondo a sé, meriterebbe un libro, anzi, un giorno o l’altro lo scrivo sul serio a quattro mani con mio marito, che di aneddoti ne ha per dieci vite. E sicuramente uno spazio molto ampio verrà dedicato a quel grandissimo bastardo che ha chiesto “come non pagare l’idraulico” (io spero che licenzino te, domani, subito!). O, in alternativa, a quei due-tre burloni che vogliono sapere cosa fanno le “donne sole in casa con l’idraulico”, sempre per la serie che il web è il web, e non la CIA, l’FBI o una rivendita di filmini porno di terz’ordine.
e) Il mio post di Gennaio “Psicologia dei maleducati” è quello su cui casca sempre chi digita “mio marito è sgarbato”, “marito maleducato” e moltissime frasi equivalenti. Faccio la seria per un momento e dico che, in certi casi, mi si stringe il cuore. Chiunque voi siate, care amiche con questi problemi, non attaccatevi a Internet: leggete Trecose solo per passare due minuti in leggerezza, già che ci siete arrivate sopra, ma poi cercate qualcuno che possa aiutarvi, qualcuno di VERO, vivo, che vi stringa le mani e vi ascolti, che vi incoraggi e vi indirizzi al meglio.
f) Sempre in Gennaio, devo aver fatto centro con i post sugli usi ed abusi del Curriculum Vitae… Molti li leggono, e spero davvero servano, soprattutto a chi poi porta quello stesso curriculum a ME. Soprattutto a chi digita su Google frasi come “cv so navigare in Internet”, o “curriculum uso internet”. Ribadisco: anche le scimmie sanno navigare in Internet, oggigiorno. Non scrivetelo, non scrivetelo MAI (a meno che non abbiate DAVVERO delle competenze specifiche, e allora indicate pure tutti i programmi che sapete usare, ma tenendo presente che l’uso di Facebook o di Twitter non ricade tra i preferiti), non scrivetelo a chi vi mette un computer in mano sperando che lo usiate per lavorare, e non per i comodi vostri.
g) Le assicurazioni restano come è giusto che sia un importantissimo oggetto di ricerca. E poi ultimamente Internet aiuta in molte cose. Ma se volete sapere “quanto costa la RCA di una Fiat Punto” non basta scriverlo così com’è su Google, eh no! Bisogna usare i siti appositi, i comparatori, i preventivatori, metterci tutti i dati personali più una serie di altre informazioni utili (una ventina circa di domande/risposte), e soprattutto bisognerebbe RAGIONARE, oltre al clic! Lo dico anche a chi scrive come ricerca “pago tanto di RCA?”, con il punto di domanda! Ma cosa pretendi, che salti fuori Mr. Generali, o Mr. Reale Mutua, e ti dica: “Sì, vieni da me che ti faccio meno”? Ma che dico, intendevo Mr. Direct Line o Mr. Genialloyd, perché spessissimo i Geni del Web sono convinti che esistano SOLO le Compagnie dirette. Una volta sono entrata in un Forum di motociclisti (io navigo spesso anonimamente nei Forum in cui si parla di assicurazioni, perché mi interessa capire cosa pensa la gente, che nozioni realmente ha o crede di avere, ed imparare a rapportarmi con chi non si fida di me per principio, visto che preferisce un mouse ai miei grandi occhi verdi). Questi si scambiavano informazioni sulle assicurazioni, con tanto di dati tecnici (cilindrate, classi di merito, CAP di residenza…), si davano consigli circa le Compagnie meno care e più affidabili, tutte on-line ovviamente; io mi sono tolta lo sfizio, già che c’ero, di fare un conticino su uno di loro, di Genova. Ebbene, da me avrebbe speso più o meno metà, e a tariffa piena, senza un filo di sconto. Ma mi sono guardata bene dal dirlo, pareva che lo offendessi.
Cari assi-navigatori, lo sapete che non basta dire “Fiat Punto”, bisogna scavare un po’ più a fondo… Se proprio non ne avete voglia, perché non entrate in un’Agenzia di assicurazioni e lo chiedete a loro? Sarebbero lì apposta, ed il più delle volte sono anche un pelino più ferrati di voi sull’argomento. Senza contare che, se il preventivo non va a buon fine, difficilmente vi tempesteranno di altre offerte via mail, perché vi chiedono solo i dati che effettivamente servono per la copertura assicurativa, e non anche se vi piace l’olio spremuto a freddo o se leggete romanzi d’avventura, per completare il Database del Marketing.
h) Un capitolo tutto particolare merita il carissimo Giovanni Faccenda, devo dire molto gettonato su Internet (quasi più di Giuliana Orler!). Ora, mi sta bene la classica ricerca “nome + cognome”, oppure con tutti gli orpelli tipo “critico d’arte”, “professore” e simili, ma se volete sapere cosa lui ha detto esattamente durante una diretta Orler sarà molto difficile trovarlo con Google. Ad esempio scrivendo “quali sono i tre artisti preferiti da Giovanni Faccenda” in molte sue varianti: non esiste un sito in cui lui l’abbia scritto esplicitamente; di recente li ha citati durante l’ultimo Speciale Scuffi, e se non vi riguardate quella registrazione è impossibile arrivarci. Ma io sono magnanima, e voglio rivelarvelo, perché sono curiosità sane che è bene soddisfare, così la cultura vera si diffonde: sono Armodio (da lui definito testualmente “sommo ed inarrivabile”, parole direttamente dal Vangelo secondo Giovanni), Claudio Bonichi e Giuseppe Modica. Adesso partite pure con una bella ricerca, e non dimenticate Scuffi, che si è beccato la medaglia di legno, ma mi sa che con cotanto confronto è contento lo stesso.
Tuttavia, continuando il discorso che il web non è l’anagrafe (e qui si parla di curiosità meno sane), vedo difficile che qualcuna possa trovare risposta a domande disperate e ricorrenti del tipo “chi è la moglie del Professor Faccenda” o “con chi è sposato Giovanni Faccenda”, ragazzacce indiscrete! E non vi posso neanche aiutare, perché per quanto io sappia il nome della moglie di Giovanni, trovo carino rispettare la privacy della gente, e su questo Internet ci sta abituando davvero malissimo. Però vi do una dritta: mi sa tanto che a lui piacciano rigorosamente le bionde. Per cui, se siete more, mettetevela via; o, quanto meno, valutate l’idea della tinta.
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