.

.

giovedì 1 novembre 2012

Ancora sottili Sfumature

Quanto mi piace Lorella Pagnucco Salvemini. Non la conosco di persona, ma da come scrive ed appare me la immagino una tosta tosta. Mi piace proprio, anche se mi ha costretto a cestinare un post intero già scritto e pronto, visto che sull’ultimo numero di ArteIn (l'Editoriale è anche sul sito, leggetelo!) lei dice esattamente le stesse cose che avrei scritto io, va a finire che mi becco anche della copiona. La prossima volta mi sveglio prima, e non li tengo lì a dormire in cassetto; del resto si sa, le donne toste e intelligenti hanno spesso idee simili…
Dire la mia su tutto il turbinio che c’è/c’è stato attorno alla misera trilogia delle porno-casalinghe, magari associato a certa corrispondente "pochezza" nel campo dell’arte (che con la letteratura va a braccetto), era da tempo che mi frullava per la testa. Per l’esattezza da questa estate, quando io e mio marito siamo andati a Campiglio da Paolo Orler; ad un certo punto dell’autostrada abbiamo fatto la classica fermata "caffè-brioche-bagno" in autogrill, e stranamente il bancone era semideserto. In compenso in un punto imprecisato dell’autogrill c’era una calca mai vista, prevalentemente femminile, tant’è che ho pensato ci fosse il belloccio un po’ passato di turno, magari per promuovere qualche iniziativa benefica (anche se calvo e con la pancetta, un autografo di qualche mito da cinepanettone anni Ottanta fa ancora scena tra le porno-casalinghe). Invece c’era una pila informe di questi libri di E.L. James, che come dice la Lorella sono scritti da schifo oltre che senza una trama ("editing pressoché inesistente", "linguaggio per metà ingenuo, per metà da bordello"), tanto che ti viene voglia di regalare all’autrice quanto meno il Dizionario dei Sinonimi e dei Contrari. E tutte queste donne sudate e un po’ sciatte che squittivano e si agitavano aprendoli a caso e dandosi di gomito nel leggere frasi qua e là, tra risatine finte e occhiatacce verso i mariti/compagni sicuramente troppo poco perversi per loro.
Ecco, credo sia stato quello il momento in cui ho maturato definitivamente la decisione di NON leggere Erika Leonard (così in realtà si chiama), nessuno dei suoi tre faticosi parti tricolori. Certo, tranne i lunghi brani che ormai sono ovunque, dalle riviste alla rete, quelli li ho letti anche io tanto per farmi un’idea e capire (poi presumo che basti fare un copia/incolla e cambiare giusto qualche verbo per poter fingere di averli letti tutti almeno due volte), con la conclusione che evidentemente non ci capisco niente. Sul serio. Poi, dal momento che sono cattolica, l’ironia è ancora più facile: se niente niente ne parli in giro, esprimendo qualche sano dubbio sulla qualità dell'opera, ti becchi pure della povera frustrata che non si è saputa emancipare, che non si sa godere la vita, che non conosce il proprio corpo fin nei più intimi dettagli.
Scusate, io credo di conoscere bene il mio corpo (e come una donna conosce il corpo di una donna non c’è nessun altro, fate uno più uno e anche due più due, grazie). Credo anche di essermi "emancipata" (in questo contesto è parola orrenda, che mi dà fastidio usare, ma mi è stata effettivamente detta) quanto mi bastava per essere felice, emancipata tanto o poco non importa, dipende da quello che uno vuole dalla propria vita. La mia vita è probabilmente stata un inferno di assoluta perdizione oppure al pari della clausura di un convento, dipende da chi la guarda. Già il fatto di non essermi sposata con il primo fidanzatino, quello dei vent'anni, per la mia mamma non era una bella cosa, che lei temeva mi avrebbe marchiata in eterno; in compenso ho conosciuto gente che mi trova tuttora di un’ingenuità disarmante. E sono sempre io, probabilmente sono solo normale; posso dirmi sessualmente soddisfatta anche senza aver mai provato bondage, sadomasochismo, dominazione ed altre stranezze estreme. In vita mia ho "fatto sesso" alcune volte (perchè mi andava, perchè era la serata giusta, anche per pura curiosità o per farmi "guidare" in qualcosa di nuovo), ed è indubbiamente sempre stata esperienza divertente e gradevole; ma le volte in cui ho "fatto l'amore" con qualcuno che andasse oltre la serata, la curiosità eccetera eccetera, qualcuno che, oltre a piacermi fisicamente, mi coinvolgesse emozionalmente e mentalmente (volte che - per mia fortuna - in quanto a numero sono ben superiori alle prime), beh, non c'è paragone. Figuriamoci poi se ci mettiamo anche un filino di sentimento: quanto sembra banale, dirlo così, quanto mi fa apparire elementare, ma nell'era in cui "fa figo" atteggiarsi a provocatori io continuo in silenzio a tessere l'elogio alla semplicità, anche in camera da letto. O sul divano. O in doccia, o sulla scrivania dell'ufficio. Tranquillamente in due, senza firme e senza gadgets. E vi dirò che conosco pure persone che ne fanno uso, di attrezzi di ogni genere, che amano dominare o essere dominati, e davanti a questi tre ridicoli volumi sghignazzano, perché pare che in realtà ci sia tutto un discorso dietro che va oltre il mero uso dello strumento di costrizione, quindi come a dire che la ninfomane-vergine Anastasia ed il maniaco-fintissimo Grey sono imbranati né più né meno della sottoscritta. Della serie: una manetta non fa primavera.
Appurato che sono normale, è proprio perché sono normale che non mi va giù tutto il successo planetario di questa trilogia da porno-ritardate. E’ come dice la Lorella: la sporcizia nel mondo - in tutti i settori - c’è sempre stata, come il brutto, le cafonerie, il cattivissimo gusto, ma almeno una volta c’era la decenza di riconoscerli come tali. Invece adesso li si ostenta, li si esalta, li si espone con fierezza, li si impone come norma. Del resto, come ho già avuto modo di sottolineare in più di un precedente post, in Italia ci sono pur sempre sei-sette milioni di persone che guardano "Il Grande Fratello" (format che in altri più civilizzati Paesi si è fermato alla seconda o terza edizione, visto che non dovrebbe interessare a nessuno spiare h24 le giornate di gente che non fa assolutamente nulla perché nulla sa fare, dire, pensare), o altri fintissimi reality; aggiungo che il mio edicolante di fiducia mi ha confermato (ho condotto in merito un'indagine scientifica) che quasi il 70% del suo fatturato viene dalle riviste di gossip. C'è quindi un sacco di gente che vuole vivere vite altrui, e già questo fa un po' pena; ciò che deprime definitivamente è che più sono zozze queste vite meglio è.
Torno ai tre patetici tomi. A parte la storia, assurda, inconcludente e direi anche un po’ fuori dal mondo reale (magari tra le insulse, rosee, bruttine signore di mezza età inglesi può sembrare credibile, ma qui siamo in Italia, confido che non siano in molti a cascarci), mi voglio concentrare solo sullo stile: questi libri sono scritti proprio da cani, e non voglio mica escludere il genere erotico in partenza, che ha avuto comunque fulgidi esempi. Va bene l’erotismo, ma qua non ci siamo, non c’è niente di poetico, di eccitante, di nascosto per poi essere scoperto. Un po’ di eros nella vita è la ciliegina sulla torta di meringhe, ma qui siamo di fronte a palate di panna montata andata a male, di quella che fa il rivoletto giallino e rancido.
Ricordo bene la volta in cui ho scoperto l’esistenza della pornografia di bassa lega; avevo sedici anni, era la classica festina di Carnevale tra compagni di classe. C’è sempre uno dei maschietti con gli ormoni più alle stelle che tira fuori il filmino, e neanche un VHS era, ma di quelli anteguerra con il proiettore e il telo bianco da montare, quindi tutta la preparazione richiedeva un po' di tempo. Io ce ne ho messo parecchio a capire (certo che ero proprio torda). Un gruppetto misto di compagni e compagne si era già educatamente alzato ed era andato a chiacchierare in un’altra stanza, e io mi chiedevo come mai. Poi sono apparse le prime immagini di due donne (vestite) con pettinatura fuori moda, e io che continuavo a farmi le stesse domande fino a quando sullo schermo sono comparsi due aitanti giovanotti, di cui uno di colore che rammento molto ben fatto devo dire, i quali hanno iniziato a fare il loro mestiere come bravi scolaretti. A quel punto anche io mi sono alzata e sono andata nella stanza degli educati frustrati-e-non-emancipati (tra gli applausi dei compagni sovreccitati, ma presumo che essere la più brava della classe che - secondo loro - aveva stoicamente resistito lo meritasse), e ricordo esattamente che ero indignata non tanto per quello che avevo visto/intravisto, quanto perché avrei voluto che fosse una scelta MIA. Checchè ne credano tutti i genitori del mondo, e per quanto cerchino di impedire o ritardare la cosa il più possibile, tutti i figli prima o poi arrivano a contatto con sesso & pornografia. Io, a sedici anni (e non avevo ancora mai visto un uomo adulto nudo!), speravo che il mio momento sarebbe stato diverso, magari io sola con le amiche del cuore per ridere o impararci qualcosa, oppure con il futuro moroso/marito per una serata da ricordare. Non avevo digerito per niente quelle enormi vagine in primo piano, imposte in gruppo misto durante una anonima festa di Carnevale.
La porno-trilogia mi fa lo stesso effetto: te la spacciano come una panacea per coppie (ma per piacere! Come se bastassero quattro salti ammanettati o una frusta per rischiarare le notti di chi si è sposato senza un'idea, senza saper costruire un rapporto di amore vero), come il prossimo Nobel per la letteratura e la psichiatria messi insieme, tutti ne parlano con aria d’intesa dividendo il mondo tra chi SA e HA LETTO, e chi invece ancora rifiuta l'Illuminazione. E invece sono solo brutti libri, scritti male, che raccontano storie irreali e senza senso. Così va a finire che se capitano in mano ai giovani o ai giovanissimi, sempre che ce ne siano ancora, di limpidi e puliti dentro (delle cinquantenni che squittiscono me ne frega un po' meno, detto papale papale), questi mi credono che l'eros sia fatto così. Che la poesia sia quella. E magari la volta che capita loro davvero tra le mani qualcosa di scritto come va scritto, che ti sveli l’erotismo un po’ alla volta, che ti porti a desiderare di leggerne ancora e ancora e ancora, affamato e bramoso, finisce che lo catalogano come il cugino povero della Leonard e neanche lo cominciano. Magari nemmeno un romanzo o un racconto, perchè la prosa è sempre un pochino terra-terra, è la sua caratteristica, dice le cose come stanno, infatti i romanzi erotici di una volta, da Lady Chatterley in poi, adesso che siamo tutti un po' più scafati fanno anche tenerezza. Penso invece alla poesia, a quell'arte infinita e somma che può trasmettere con una sola parola, un solo fremito, dall'amore più puro all'eros più sfrenato (dico eros, non pornografia, quindi eccitazione, desiderio, immaginazione, appagamento finale, non enormi vagine in primo piano!); anche il Cantico dei Cantici è stato a lungo considerato una poesia erotica - e a suo modo lo è - eppure sta nella Bibbia. Penso a Saffo, a Catullo, ed a tutti i secoli dopo di loro. Tutti buttati giù per lo scarico, perle in piena fogna, da gente sciatta come la Leonard, e soprattutto da chi la compra invece di usare quei quattro soldi per mangiarsi una pizza (se qualcuno controbatte che non ci viene, una pizza intera, con i soldi di un libro che ha oltre cinquecento pagine, si faccia prima una domanda).

3 commenti:

  1. Io invece..la trilogia del nulla, l'ho letta. Tutta. Esattamente come si faceva un tempo con l'olio di ricino. Ho tappato il mio "naso" alias "senso dell'arte", (perchè un buon libro è arte, proprio come un bel quadro..) e ho mandato giù. Tutto d'un fiato.
    Perchè volevo capire. Volevo il privilegio molto snob (ahimè!), di poter dire la mia con assoluta "cognizione di causa"! E scusami..ma per quanto mi sembri impossibile, non sono del tutto d'accordo con te. Niente "porno-trilogia". Magari lo fosse stata! Se nn altro avrebbe avuto il merito di essere..onesta! Non poetica, non sensuale, non certo erotica..perchè il porno tutto questo NON è, ma bisogna riconoscergli il merito della rappresentazione esplicita di un certo tipo di sesso.
    Le 50 sfumature dei vari colori... non sono nient'altro che la versione assai meno fascinosa (non foss'altro che per i protagonisti!) della favoletta "Pretty woman" che tanto piacque alle stesse donne e tanto poco scandalo suscitò.
    L'unica cosa che li fa diversi è la grande montatura pubblicitaria che hanno cucito attorno alla trilogia in questione.
    Il sesso?... Bondage???? Ma non fatemi ridere!!!
    Erotico, poi!! Ma dove sarebbe in più di 900 pagine (SIC!!) di nulla, questa "passione sensuale"???
    No, non ho saltato le pagine e non ho saltato la parte definita "erotica". Le ho lette quelle patetiche scenette da commediola all'italiana che tanto andava negli anni '70/80. Irreali, ridicole, patetiche, noiose e un filo irritanti. Il tutto ambientato tra il Mulino Bianco, il Castello del principe di Cenerentola e il sexyshop di periferia.
    E permettimi di dire anche, che per quel poco che sono, (e non sono certo una "esperta" del settore..), c'è davvero poco di credibile e nulla da imparare.
    Sul come è scritto invece, concordo pienamente su quel che hai detto tu. Ma non credo che la Leonard sia una sciatta che nn sa scrivere. Credo, purtroppo, che sia una attenta studiosa dei comportamenti delle masse. E che abbia modellato la sua "creatura" su questi studi. Il linguaggio "finto" sciatto, arriva facilmente. Il successo di tante trasmissioni-immondizia, lo insegna. Il mondo dei media sa bene come arrivare alla gente. E non è certo usando modi, mezzi e linguaggi raffinati..e ancor meno, offrendo a tutti l'arma della vera conoscenza. Non per niente la tizia in questione nella vita è una giornalista..
    Non mi meraviglia che la "massa" non abbia la sensibilità per cogliere l'erotismo e la sensualità nel Cantico dei Cantici,o in Lady Chatterley, o che non legga e/o non conosca Saffo e/o Catullo..
    Ed è anche abbastanza normale (non giusto..normale..) che in questo mondo ormai guidato dai media, una pubblicità azzeccata valga 100 Pulitzer. E su questo non c'è dubbio! La trilogia non vale un fico secco, ma.. Il battage mediatico è, quello si, da premio Pulitzer!!
    Resta il mistero del perchè tante donne li abbiano letti.
    Mi chiedo, davvero ci sono così tante donne che hanno una vita erotica così insipida da doversi consolare con certe squallide banalità?
    Davvero le donne non conoscono il loro corpo e le potenzialità che offre il sesso, e hanno bisogno di imparare qualcosa da una simil "bibbia"?
    Nel 2012...questo siamo? Fin quaggiù ci hanno trascinate?
    No. Non voglio e non posso crederci. Preferisco pensare che sia successo qualcosa di simile alla classica massiccia campagna di vendita per il tal prodotto commerciale. Tanta pubblicità ci ha stordite. E per bontà...per stanchezza..per accondiscendenza..curiosità..abbiamo comprato. E a quel punto...qualcosa con 'sti tomi dovevamo pur farci e così..sotto l'ombrellone per rilassarci abbiamo letto. Ridendo. Parodiando nella nostra mente. Sentendoci migliori. Infinitamente più. Più brave come donne, come mogli, come amanti, come "perverse" nella ns normalità, persino più brave come scrittrici... ;)
    Matr.3957

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Dici cose vere, e riscontrabili oggigiorno in molti altri campi, oltre a quello "letterario". Non vorrei toccare un tasto delicato, ma, partendo dalla testa del pesce, non abbiamo forse avuto negli anni "fior fiore" di politici che, in realtà, null'altro sono che formidabili comunicatori? Nel mio settore, poi, gli esempi di chi firma/non firma solo perchè gli è stato detto (magari dal cognato postino) esattamente quello che voleva sentirsi dire si sprecano.
      Questo sempre più violento manovrare le "masse" (che tanto mi ricorda il Panem-et-Circenses, dopo duemila anni) mi inquieta e mi spaventa. Nuoto controcorrente.

      Elimina
  2. Si, la storia insegna. E la storia si ripete. Corsi e ricorsi. Per trovare cotanto buio, bisogna tornare al Medioevo e per alcuni settori anche a momenti storici peggiori.. :(
    Le "masse" si sono sempre manovrate. E non sono manovre casuali. Dettate dal bisogno economico o politico del momento. Sono ben più ampi disegni.E si, politici "comunicatori" ne abbiamo avuti (e ne abbiamo) tantissimi. Ma, dietro di loro c'è una vera e propria scienza ed esistono "eminenze grigie", sconosciute ai più, che insegnano l'arte della comunicazione. Tutti conoscono Freud (o meglio, lo hanno sentito nominare), ma pochi Gustav Le Bon. Eppure la sua Psicologia delle folle (scritta nel 1895!) fu ispirazione per "amabili personcine" quali Stalin, Lenin, Hitler e il ns casareccio Mussolini.
    E forse sarò eccessiva, ma io vedo un grande disegno. Troppo perfetto per essere casuale. Un quadro a tinte davvero fosche (per rimanere nell'argomento arte..). Tutto mi sembra andare in un'unica direzione. Una corrente impetuosa che trascina ogni cosa verso un gorgo infinito, che fa davvero paura.
    Ma poi...ogni tanto, incontro deliziosi 'pesciolini' che nuotano controcorrente e nel buio, vedo le loro piccole luci.. :)
    Spero in loro..perchè è solo così che riesco a intravedere un futuro 'illuminato'.. Buona giornata
    Matr.3957

    RispondiElimina