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lunedì 18 febbraio 2013

Noi che sulle note di Jannacci

Noi che siamo orfani del vecchio palinsesto Orler, oh yes.
Noi che ci telefoniamo disperati da Nord a Sud, perchè da lunedì a mercoledì moriamo di fame, e da giovedì a domenica moriamo di indigestione, oh yes.
Noi che è vero che Carletto Vanoni è tanto bellino, ma l'arte col computer in mano ci fa ancora un po' freddo, oh yes.
Noi che non è più venerdì sera senza Dario, oh yes.
Noi che Orler vuol dire famiglia, oh yes.
Noi che amiamo le emozioni a prescindere, e dei risultati d'asta ce ne frega un po' meno, oh yes.
Noi che sappiamo sognare ad occhi aperti anche su capolavori che non potremo mai avere, oh yes.
Noi che non guardiamo il Festival di Sanremo, e ci piace quando a Dario scappa la parolaccia in diretta, perchè ci stava ci stava eccome se ci stava, oh yes.
Noi che Marcello Scuffi sbanca alle dieci di mattina, non alle dieci di sera, oh yes.
Noi che la pittura vera è quella che dà ancora i brividi, oh yes.
Noi che apprezziamo Carlo quando spiega la storia dell'arte, ma un po' meno quando gioca a fare l'attore, oh yes.
Noi che soprattutto apprezziamo Giovanni Faccenda qualunque cosa faccia da Orler, magliette comprese, oh yes.
Noi che per fortuna Davide Basilico con i tappeti antichi è una certezza, oh yes.
Noi che non siamo mica tutte regine, ci sono anche i re, oh yes.
Noi che meglio la crisi che restare soli con Alessandro Orlando che ti fissa, oh yes.

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