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giovedì 14 febbraio 2013

Valentine

Si era fatto tutto un gran parlare di baci, ultimamente.
Tutto nato, tra l’altro, da un post natalizio scritto per caso, più per scherzare che per discutere. E allora mettiamo un punto: un punto d’inizio, un punto esclamativo, un punto a capo. Questa è, per la mia anima, una delle più belle liriche di Pedro Salinas, ed inevitabilmente mi riporta alla mente momenti molto lontani, quando leggerla nel suo idioma originale rendeva più profumate tutte le cose. Chi me lo ha insegnato e fatto amare, quell’idioma, ha rappresentato per me molto più di un’amicizia: un confronto continuo, un affetto profondo e diverso, un diverso modo di affrontare le scelte della vita. Paradossalmente, la decisione di diventare imprenditrice di me stessa, abbandonando la via sicura del lavoro dipendente (perché all’epoca lo era ancora, una via sicura…), l’ho presa proprio nel suo terrazzino, sotto un enorme albero, in una torrida estate di ormai dieci anni fa.
Volti che vanno e vengono, man mano che la vita ti cambia.
Volti nuovi, anche, che mi insegnano che amare la poesia è amare la vita, saper andare oltre.
Alla fine, tutto il resto ti scivola davvero giù dalle spalle, e rimane solo ciò che conta sul serio.

Lo troveremo, sì.
Il nostro bacio. Sarà
su di un letto di nubi,
di cristalli o di braci?
Sarà
fra un minuto,
o domani, o nel secolo
futuro, o proprio all’estrema
soglia del mai?
Vivi, morti? Lo sai?
Con la tua carne e la mia,
con il mio nome ed il tuo?
O forse dovrà essere con altre
labbra, con altri nomi
e dopo secoli, ciò
che oggi vuole essere,
qui, sin da ora?
Non lo sappiamo.
Sappiamo che sarà.
Che in qualcosa, sì, e in qualcuno
si dovrà realizzare
questo amore inventato
senza terra né data
dove posarsi ora:
il grande amore sospeso.
E che forse, dietro
cortine di anni,
un bacio sotto i cieli
che mai abbiamo visto,
sarà, senza che lo sappia
chi crederà di darlo
trasceso alla sua gloria,
il compimento, infine,
di quel bacio impaziente
che ti vedo aspettare,
palpitante sulle labbra.
Oggi
il nostro bacio, il suo letto,
stanno nella fede soltanto.

(Da “La voce a te dovuta”)

2 commenti:

  1. Quel "grande amore sospeso...", io lo conosco bene...

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    1. Ah, a chi lo dici, amico mio...
      Quella consapevolezza profonda di ciò che potrebbe essere in altri mondi, in altri tempi, ma in QUESTI non sarà mai; quel brivido che ti prende dentro ogni volta che un "E SE..." ti sfiora la mente; quel sentirsi il cuore eternamente chiuso in una bolla di vetro: vedi perfettamente fuori, ma se la rompi per uscirne rischi che una scheggia te lo penetri per sempre...

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