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lunedì 26 marzo 2012

Normalità è quando la Juve batte l'Inter

Ho passato un bel weekend tranquillo, di quelli che piacciono a me: arte, coccole e la Juve che batte l’Inter. Perché non è solo il fatto che vinca, è il fatto che batta l’Inter, visto che mio marito è interista. Ieri sera quindi assicuratori battono idraulici 2-0.
Abbiamo fatto toccata-e-fuga a Rimini per vedere la Mostra organizzata per il compleanno di Linea d’Ombra nel Castel Sismondo, e devo dire che è bella. Non enorme, ma bella, con bei pezzi scelti bene, commentati bene, ed in una cornice molto scenografica; non avevo mai avuto occasione di vedere il Castel Sismondo prima. Merita: è possente, crudo, monocromatico, tortuoso con improvvisi spazi aperti. Le opere, illuminate come si deve, appaiono improvvisamente come macchie di colore, storia appesa alla storia. Come sempre il Mago Goldin sforna cose di qualità, peccato per la solita pecca (che comunque è ricorrente nelle mostre organizzate da lui) dei trecento gruppi fatti entrare tutti insieme. Trecento è un modo di dire, ovviamente, ma erano comunque tanti, soprattutto quando l’ambientazione è in stanze relativamente piccole. Puoi trovare il gruppo di studenti che vive la mostra come una gita, dei quadri non frega niente a nessuno ma vuoi mettere quanto romantico è dichiararsi alla compagna di scuola in un castello? Oppure (e questo capita di solito a noi) le comitive di anzianotti, con la guida che ulula e così risolve i problemi di udito del gruppo creandone a te, mentre per i problemi di vista non c’è nulla da fare, devono tutti appiccicare il naso al quadro. Una meraviglia rimirare da lontano Vermeer+schiena di anziana coppia. Alla fine noi ce la caviamo guardando le sale in ordine sparso, tanto i quadri non sono meno belli, saltando di palo in frasca ed approfittando dei vuoti che si vengono a creare. In questo caso era più penalizzante di altri, visto che l’intera Mostra è pensata come un percorso di storia dell’arte in ordine cronologico, ma ce la siamo cavata lo stesso. E poi basta criticare, anche noi invecchieremo e ci abbracceremo orbi e sordi davanti ad un Vermeer, alla fine. L’abbiamo fatto anche al Rijksmuseum di Amsterdam, dopotutto, davanti al filo di luce della Lattaia.
Ciliegina sulla torta, ieri sera c’è stata la partita, il Derby d'Italia n. 200 e rotti (facendo i conti a spanne), nonchè Derby di casa nostra, ed è finita come annunciato dalle Sacre Scritture, del resto noi abbiamo giocato meglio. E’ sempre un piacere battere l’Inter. Anche mio marito era tranquillo, è tutto tornato alla normalità: soffre, si agita, impreca, e poi perde e si rilassa. Negli ultimi anni era evidente che qualcosa non andava, soprattutto l’anno del Triplete lo vedevo particolarmente frastornato, si vede che non c’è l’abitudine a gioire; mancava poco che mi chiedesse suggerimenti su come festeggiare, dopo tanta agitazione: e adesso, voi, di solito cosa fate? L’interista soffre per definizione. Ai nostri primi anni di casa insieme non avevamo la TV satellitare, ed andavamo ogni weekend a vedere le partite in un bar di un paese vicino; difficilmente Juve e Inter giocano in contemporanea, dato il richiamo (a parte ovviamente i due scontri diretti), per cui dovevamo mettere in conto ogni volta due uscite di cui mediamente una serale quando non due (con cena a panini, salsette e patatine, che costa più di una cena normale e fa male al fegato). Conti alla mano ci è convenuto l’abbonamento a Stream e Telepiù, tutti e due per poter vedere casa+trasferta, e poi oltre al calcio c’è tanta altra roba, soprattutto una volta diventati SKY; sei a casa tua, in comodità, in tuta, senza il fumo del bar (c’è sempre qualche milanista che fuma anche se è vietato). Però un po’ mi manca l’atmosfera, i salti con le mani in alto ad ogni goal bianconero, tutta la sala in piedi, le gomitate d’intesa perché io posso anche essere laureata e libero professionista, e tu un giovanissimo muratore con la faccia da cattivo (due mondi opposti che non si incontreranno mai, anzi fuori dal bar avrei anche un po’ di paura ad incontrarti per strada), ma in questo momento siamo tutti juventini che saltano. 
Adesso siamo in casa, c’è meno atmosfera, ma è sempre un godimento, adoro mio marito quando fa le orecchie basse da interista, mi sa che ci marcia un po’. Andiamo a dormire con un bacio e la buonanotte: “’Dormi bene amore” “Anche tu tesoro” Pausa “Amore abbiamo perso. Di nuovo” “Sì tesoro abbiamo vinto noi. Di nuovo.”. Zzzzzz.   

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