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venerdì 23 marzo 2012

Riflessioni agrodolci

Che brutto invecchiare. Quando ero più giovane ero convinta che l’avrei vissuta come una cosa naturale, e invece col cavolo! Non è per niente graduale, non vedi apparire qualche rughetta qua e là, qualche capello bianco, tanto da abituarti: è lo sfascio che sopraggiunge di colpo. Una mattina ti guardi allo specchio e vedi che, improvvisamente, le guance sono scivolate sotto al mento. Non ci sono più le braccia. Il tuo mediterraneo, ma tutto sommato gradevole, 92-65-93 è diventato una sorta di 94-88-94. E per fortuna che il 94 di sopra tiene ancora!
Io sono sempre stata un tipo assolutamente “acqua e sapone”, mi truccavo solo per le occasioni speciali, ma in quelle occasioni ero davvero speciale anch’io. Complici le lenti a contatto, ma su grandi occhi verdi dotati di naturali foltissime ciglia. E poi mai tanto sole o tante lampade, per cui la pelle non si rovina, basta appena un po’ di fondotinta per evitare l’effetto “color-morto” ed è fatta. Adesso, nelle occasioni speciali, mi metto la stessa roba e non basta: devo mettercene come minimo due chili, e sperare che l’occasione speciale non sia mai di mattina, perché mi sveglio con due borse che vanno via solo per pranzo, se le avessi così grandi di Prada potrei metterle su Ebay e viverci un anno. Le ciglia sono sempre meno folte, e gli occhi non sembrano più così grandi. Almeno il colore è rimasto…
Avevo già provato qualcosa di simile due anni fa, quando abbiamo cambiato casa. Io sono andata ad abitare per conto mio abbastanza presto (avevo 25 anni, ma considerando il tempo per laurearmi e trovare lavoro rispetto agli attuali standard è quasi un record), e per ovvie ragioni economiche ho sempre abitato in piccoli gradevoli buchi da 40 metri quadri o giù di lì. Anche in due, alla fine, basta solo volersi un po’ di bene in più. In questi spazi di solito è difficile piazzare uno specchio grande, così per anni ho tenuto d’occhio solo l’evolversi della parte superiore del mio corpo, quella che vedevo nello specchio del bagno. La casa nuova, un po’ più grande, ha permesso uno specchio a tutta altezza, con la sorpresa di trovarsi un’estranea davanti (perché la visione di pancia, fianchi e sedere che si ha negli anni da sopra non è proprio quella che si ha guardandosi di fronte): mi sono resa conto che io avevo di me stessa l’immagine di quando avevo trent’anni o giù di lì. E la sgradevole sensazione mi ripiglia quando mi preparo con trucco e parrucco, visto che ho anche la sfortuna di essere molto abitudinaria, e di usare/aver usato sempre gli stessi colori, gli stessi prodotti: se chiudo gli occhi e focalizzo il ricordo del mio viso, è il mio viso di quindici anni fa. Poi li riapro e… gli occhi sono quelli, il naso è quello, la bocca è quella, i denti pure, ma è l’INSIEME che è cambiato.
Lo so bene che non è la fine del mondo, ci mancherebbe, ma mi secca. E più mi secca più mi sento stupida, perché mi conosco, e mai e poi mai avrei pensato di cascarci. Soprattutto sull’aspetto fisico, che non è poi che mi abbia mai aiutato granchè. Eppure mi secca di più del fatto di essere completamente rimbambita la mattina dopo una serata prolungata (dovrebbero fare una sorta di manuale con la scaletta dei tempi di recupero), più del mal di schiena, più del fatto che ormai certi cibi me li posso scordare, io che adoro mangiare e incenerivo qualunque schifezza; adesso va tutto o in chili o in crampi. Non saprei quale preferire, prendo una “c” a caso.
E’ strano perché, sugli altri, l’effetto è diverso: i miei genitori ad esempio. Li ho visti invecchiare piano piano, loro, non ho avvertito questa sorta di crollo improvviso; li guardo adesso e VEDO due persone anziane, ma non ho un ricordo preciso di quando hanno assunto l’aspetto che hanno ora. Invece su di me non funziona. Anche se, comunque, nelle rimpatriate di classe o di amici d’infanzia sono tra quelle che sembrano dormire in frigo, e mi becco sempre un sacco di complimenti (forse su ciascuno il proprio occhio è particolarmente critico).  
Non ho niente contro chi “si rifà”, sono scelte e ognuno fa della sua vita e dei suoi guadagni quello che vuole. Io personalmente non mi rifarei, non mi rifarò, ma solo perché è comunque un qualcosa che poi cede nuovamente, non ti danno la garanzia a vita. Piuttosto mi compro una sfera di Meggiato, costa come un lifting, ma dura per sempre, e mi fa felice lo stesso.

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