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lunedì 23 gennaio 2012

Burocrazia per extracomunitari

Ho rivisto "Una moglie bellissima" di Leonardo Pieraccioni, con quella scena fantastica di lui che cerca di spiegare cos'è l'ICI ai seychellesi.
Anche noi in Agenzia abbiamo svariati aneddoti simili, perchè per un extracomunitario l'Italia è davvero un paese pazzesco; un paese ricco, bello, che ti accoglie e ti dà un lavoro stabile con cui pagarti l'affitto (in una fabbrica maleodorante il più delle volte, ma tu lo vedi come un lavoro sicuro anche se sei laureato in Senegal, non come i tuoi coetanei italiani che solo perchè sanno usare Internet o Direttore Generale o niente), ma dove è tutto complicatissimo: da rinnovare la patente a comprare una macchina usata, da aprire un'attività a farsi curare. E soprattutto, un Paese dove devi rispettare le regole, ma solo se vuoi, perchè in realtà se non lo fai non ti succederà mai niente. In Agenzia da me cerchiamo di essere tutti gentili e comprensivi con questi poveracci lontani da casa, che compiono sforzi sovrumani per imparare la nostra lingua, i nostri usi e costumi (tra l'altro forse siamo stati anche particolarmente fortunati, perchè i "nostri" extracomunitari sono tutti bravi, integratissimi, lavoratori e rompono le scatole infinitamente meno dei nostrani); spesso finiamo per occuparci di cose che non c'entrano niente con l'assicurazione pur di dare una mano. "Fai sempre agli altri quello che vorresti fosse fatto a te", così mi hanno cresciuto, e vuoi mai che un domani io capiti chissà dove in Cina o in Africa parlando male o niente la loro lingua, e debba assolutamente vedere un appartamento o fissare una visita medica. Dio sa quanto avrò bisogno di un aiuto da qualcuno del posto, in quel momento.
Qualche piccolo esempio:
1) Come spiegare ad un giovane senegalese che non è sufficiente firmare il passaggio di proprietà dell'auto in Comune, ma va fatta la trascrizione al Pubblico Registro Automobilistico? Cosa può significare ai suoi orecchi la parola "trascrizione al PRA", quando io stessa non riesco a spiegarmi a cosa serva il PRA (tranne a dare lavoro a un po' di gente che ha votato altra gente), come la rivista Quattroruote sottolinea ormai da decenni. Poniamo poi che l'auto che ha comprato sia gravata da un fermo amministrativo, scritto chiaramente sul fronte del CDP, ma lui non lo sa perchè l'ha comprata da un privato che non gli ha detto niente. Questo ha la macchina sotto casa e non vede l'ora di usarla (anche perchè andare a lavorare in bicicletta a 3 gradi sotto zero non è piacevole) e tu gli devi dire che no, l'assicurazione non gliela fai. Non è semplice, non è semplice. Poi fortunatamente lui si fida, va al PRA a verificare e torna anche a ringraziarti.
2) Mi è capitato in ufficio un signore moldavo per un preventivo, secondo lui alla fine troppo alto. Mi ha chiesto senza troppi giri di parole quanto gli veniva a costare la Polizza se la comprava finta; io ho cercato di fargli capire che non si può, che è illegale, ma lui ha capito solo che IO non le vendo finte, e che se la voleva finta doveva trovarsi un altro "fornitore". Ed è anche tornato più di una volta, per cercare di convincermi che l'aveva trovato, il fornitore, molto conveniente (un contrassegno finto a 50 Euro), erano ben fatti, e tra l'altro lui il moldavo era persona fidata, gli avevano insegnato che i falsi vanno solo esposti a vetro ma mai esibiti a vista, e che se ti ferma la Polizia devi "gnam gnam, mangiare". 
I cinesi - sarà perchè sono tanti - sono quelli con le uscite migliori:
3) "Perchè devo pagare bollo se ho già pagato macchina? Macchina adesso mia!" Anche l'ICI è su casa tua, chiedi ai seychellesi...
4) "Voi fate anche Polizze pel nelo? Io polto sacchetto pieno, sotto tella gialdino io non convinto." Evadere è sbagliato, ma spiegagli tu che dei soldi che mettono da parte lavorando 16 ore al giorno 365 giorni l'anno devono lasciare giù circa la metà ad uno Stato i cui dipendenti lavorano (nel senso di "lavorare", non di "fare presenza") mediamente 2 ore al giorno 200 giorni l'anno.
5) Bar in locazione da edilizia pubblica (è difficile trovarli, parlarci e chiarire anche per un italiano avvezzo alla burocrazia, figuriamoci per un cinese); arriva una Raccomandata che informa della fine della locazione, ed intima di sgomberare il bar. Poi chiami e scopri che è la prassi, ma in realtà l'intenzione non è buttar fuori l'inquilino: stanno rinnovando i vertici dell'Azienda territoriale e probabilmente delibereranno di vendere agli affittuari. Nel frattempo? Non succede niente, invece di pagare il canone di locazione pagherà il canone di occupazione, restando lì e continuando a fare esattamente ciò che faceva prima. Spiegalo tu a un cinese! Che poi ti farà la domanda fatidica: "Quando decìdele?" In Italia? Lavora tranquillo caro cinese, anni anni e anni.
6) La migliore risale a qualche anno fa, ormai. Un cinese assicurato da noi da parecchio ci viene a salutare e ringraziare perchè si trasferisce, va a lavorare con un suo cugino a Napoli e porta lì tutta la famiglia. Vuole quindi annullare la Polizza dell'auto, e noi gli facciamo notare che la sua classe di merito interna è molto vantaggiosa, gli converrebbe contattare un'Agenzia della nostra stessa Compagnia lì a Napoli, piuttosto che cambiare Compagnia ed usare la sua classe CU. Lui non fa una piega (mi rimarrà il dubbio se avesse davvero compreso la storia della CU) e spiega che non vuole cambiare Compagnia, vuole proprio annullare l'assicurazione, perchè suo cugino gli ha detto che a Napoli non è obbligatoria. Lui gira senza assicurazione con i furgoni, se combina qualcosa paga subito, alla fine gli conviene e preferisce continuare così. Sono passati anni e ancora sorrido se ci penso. Chissà adesso dov'è, chissà se è ancora lì cosa fa con le immondizie.
Per concludere, ricordo con piacere un nostro assicurato "storico", un muratore venuto dalla Romania quando erano ancora extracomunitari, che lavorava come un mulo in cantiere e veniva a pagarsi la Polizza con le mani ancora sporche di malta. Pian pianino si è aperto una ditta sua, con dipendenti, con più macchine e furgoni (assicurati, i suoi), e veniva con il blocchetto di assegni già firmato da far compilare a me, per essere sicuro di non sbagliare. Ci teneva a farci sapere ogni volta che lui era in regola, aveva anche il commercialista (mi piaceva un sacco questa precisazione, in effetti il cinese del nelo non so se ce l'ha). Ed era davvero una gran brava persona, rispettosa, onesta, sempre gentile. Perchè parlo al passato? Perchè lavorando come un mulo qui era riuscito a comprarsi vari ruderi a casa sua, da rimettere a posto con le sue mani a suon di malta, e nel momento in cui sono diventati comunitari ha fatto il salto, vendendoli agli italiani (ai tedeschi, ai francesi), aprendo la ditta lì, e riportando armi, bagagli, moglie e figli in Romania (dopo una decina d'anni). Io gli ho chiesto se non fosse meglio restare qui, ormai che era come a casa, se non gli facesse paura portare la famiglia in Romania (soprattutto i figli ormai abituati all'Italia). E lui candidamente mi ha risposto che amava la Romania e voleva tornarci, anche perchè adesso lì si sta benissimo, e i rumeni peggiori ormai sono tutti qua da noi. Mitico.

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